Stamattina verso le 4.00 circa è arrivata la segnalazione di una rapina alla filiale della banca Crédit Agricole di via Abate Minichini a Napoli, dal comando di polizia di Secondigliano è partita la volante con a bordo Pasquale Apicella alla guida ed il collega Salvatore Colucci, che si sono fermati in via Calata Capodichino per bloccare la fuga dei ladri. Ma purtroppo la banda composta da tre rapinatori con il proprio veicolo ha violentemente speronato quella dei poliziotti, con l’intento di metterli fuori uso ed evitare di essere inseguiti. L’impatto è stato devastante, per Pasquale Apicella nonostante il trasporto in ospedale non c’è stato nulla da fare, è deceduto poco dopo, mentre il collega è rimasto ferito, ma non è in condizioni gravi.

Due dei malviventi, arrestati da un’altra pattuglia arrivata dalla direzione opposta, sono ora piantonati in ospedale, entrambi di origine straniera e provenienti da un campo rom. Sono in corso le ricerche per arrestare il terzo della banda riuscito a fuggire nello scontro.

L’auto utilizzata dai ladri, un’Audi A4 molto probabilmente bottino di un altro furto, aveva una targa sovrapposta ed il telaio punzonato, che ha completamente distrutto l’altro veicolo.

L’agente scelto Pasquale Apicella aveva compiuto pochi giorni fa 37 anni, lascia la moglie e due figli piccoli, un bimbo di 6 anni e una bimba di 3 mesi, aveva prestato servizio a Milano e Roma, e da più di un anno era stato trasferito a Napoli, prima al Comando di Polizia di Scampia e successivamente a quello di Secondigliano. Un uomo dedito alla famiglia ed al suo lavoro, che svolgeva con grande impegno, benvoluto dai suoi colleghi, che hanno riferito di lui “un grande amico, prima di essere un collega”.

Il capo della polizia Franco Gabrielli ha manifestato tutto il suo cordoglio per la morte di Apicella e l’elogio al grande lavoro espletato durante questi giorni dalle forze dell’ordine per l’emergenza coronavirus.

Anche il sindaco Luigi De Magistris ha espresso il suo rammarico per l’accaduto e la vicinanza alla famiglia.

Ci troviamo di fronte all’ennesima vittima della criminalità, mentre compie il suo dovere di agente al servizio di tutela dell’ordine e sicurezza dei cittadini.

Neanche la pandemia ha fermato la criminalità, che invece continua ad approfittare del momento attraverso furti, rapine, speculazioni di ogni genere, o assoggettando i più deboli e disperati all’usura. È necessario ora più di prima vigilare sui territori, per arginare l’eventuale espansione di tali azioni ed evitare che altre persone possano pagare con la vita.

FONTEAnsa.it
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