In questo momento tragico in cui le persone stanno abbandonando gli animali da compagnia perché si crede (da una fake news) che possano essere portatori del Covid-19, cerchiamo di ricordare che è un grave errore. Anzi i nostri amici da sempre e soprattutto in questo momenti sono ‘da compagnia’, aiutano a rilassarci e distrarci dagli avvenimenti tristi di questo periodo.

Ma in questo tempo in cui ci raccontiamo e teniamo compagnia, la storia racconta

Molti furono i personaggi storici amanti degli animali, che in verità non sono i semplici cani e gatti, ma stravaganti specie della natura. Questi vivevano con i loro padroni nelle regge, ville e case.

Nel pieno del ‘400 Lorenzo il Magnifico, grande signore di Firenze e mecenate del Rinascimento, ebbe in regalo una giraffa, che però ebbe vita breve perché si incastrò nella stalla spezzandosi il collo e morendo. Non da meno ad Enrico III d’Inghilterra, nel 1254, fu donato dal re francese addirittura un elefante.

Affresco che ritrae la giraffa del Magnifico

Se nel 1513, invece quale segno di fedeltà alla Chiesa cattolica, il re Manuele I del Portogallo, regalò al papa Leone X un magnifico esemplare di elefante bianco, la regina d’Inghilterra Elisabetta I, figlia di Enrico VIII ed Anna Bolena, fu regalata un roditore del Sud America considerata commestibile e regolarmente consumati a tavola, ma la sovrana ne ebbe pena e lo tenne come animale da compagnia.

Parte della sua famiglia per l’astronomo danese Tycho Brahe (1546-1601) adorava un alce che morì sfortunatamente cadendo dalle scale pure essendo ammaestrato. Il 3° presidente USA Thomas Jefferson ebbe invece in regalo un grizzly dal capitano Zebulon Pike che conosceva la sua passione per il west.

Grizzly di Jefferson

Altro animale da compagnia fu un orso del poeta Lord Byron. Nel 1805 quando andò a studiare al Trinity College con l’intenzione di portare con sé il suo cane Boatswain, ma l’istituzione non ammetteva la presenza di cani e dovette rinunciare alla compagnia del fedele amico. Dopo i ripetuti rifiuti da parte del Trinity College, Byron scelse l’astuzia per bypassare una regola che considerava ingiusta. Così il poeta si presentò allora con un orso, dichiarando che non esistendo proibizioni in merito, ciò era del tutto legittimo. La direzione della celebre università non poté far altro che accettare la presenza di questo ingombrante animale.

Nel contempo già il grande musicista austriaco Wolfang Amadeus Mozart, per alcuni anni, si beò della compagnia di uno storno da lui stesso acquistato nel 1784 e che il simpatico e melodioso uccellino gli abbia persino ispirato alcune opere. Così Giuseppina Beauharnais, prima e mai dimenticata moglie di Napoleone, amava così tanto gli animali, ma quello “del cuore” fu un orangutan femmina che tenne con sé per anni.

L’amore per questi animali fu tale che Garibaldi nutrì per la sua bellissima cavalla grigio chiaro, chiamata Marsala in onore del marchese Sebastiano Giacalone Angileri, che gliela regalò al momento dello sbarco nella cittadina siciliana, che lo seguì in tutte le sue spedizioni militari. E quando morì a Caprera, in Sardegna, fu seppellita con una sua lapide accanto al suo padrone.

A John Quincy Adams regalarono addirittura un alligatore che lo tenne alla Casa Bianca, essendo lui il 6° presidente americano. L’animale gli fu regalato da Gilbert du Motier de La Fayette durante le sue visite negli Stati Uniti tra il 1824 e il 1825. Si dice che l’alligatore di Adams abbia vissuto nella vasca da bagno della East Room per alcuni anni. Non fu in verità l’unico caso di enormi rettili tra le mura della casa presidenziale perché negli anni ’30, il figlio di Hebert Hoover, ovvero il 31º presidente USA, era solito visitare suo padre con ben due alligatori che portava a spasso per i corridoi della bianca dimora. Lo stesso generale francese Lafayette, incredibile a dirsi, teneva nella vasca da bagno un alligatore con cui si divertiva a spaventare gli ospiti.

Infine, Rivera e la moglie, l’artista, Frida Kahlo adottarono e tennero un gran numero di animali selvatici nella loro dimora, non solo i loro amati cani, ma scimmie, uccelli selvatici e persino un cervo chiamato Granizo. Questo animale fu molto importante nella vita dell’artista tanto che fu fonte di ispirazione per il suo celebre quadro ’Il cervo ferito’, in cui la pittrice messicana ritrae l’animale, colpito da nove frecce, sostituendo il suo volto con la testa del cervo.

Animali rari, esotici, originali e particolari… che comunque tengono compagnia… quindi non abbandonateli, perché vivrebbero per strada e finché sono cani e gatti, per quanto ci addolora essi non fanno del male, ma nel caso di un orso o un alligatore non sapremmo come rapportarci con loro.

FONTEfocus.it
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