Tra pochi giorni il maestro Riccardo Muti, una delle star internazionali della musica, diplomatosi al conservatorio di San Pietro a Majella, si prepara a farvi ritorno per festeggiare i suoi ottant’anni di età, accettando l’invito del conservatorio nel ben mezzo di una propria vicenda musicale che rimane ancora del tutto in corso, nei teatri di tutto il mondo, e ritornando nella sua Napoli. Nato nella nostra città nel luglio del 1941, era un giovane che amava la musica e che riuscì a diplomarsi nella classe di Pianoforte di Vincenzo Vitale, e ora l’Associazione degli ex allievi della scuola ha deciso di invitarlo affinché possa ricevere gli auguri della città, oltre a presenziare all’inaugurazione di due mostre.

La prima, allestita in una sala a lui dedicata, si intitola “Tutto iniziò da qui” ed è una rassegna multimediale fotografica dedicata ai suoi trascorsi napoletani, a cura dall’Associazione Ex Allievi di San Pietro a Majella grazie agli archivi fotografici RMM Music, Carbone, Romano, Conte, mentre l’altra, intitolata “L’architettura della musica“, sarà sita nel Chiostro grande e illustrerà non solo il passato glorioso, ma anche il presente laborioso e il futuro ambizioso di San Pietro a Majella tramite otto grandi pannelli, che rimarranno in esposizione fino alla fine di novembre.

In più, nella Sala Scarlatti, avverrà un incontro tra il maestro Muti, il filosofo Massimo Cacciari e monsignor Vincenzo De Gregorio, preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra ed ex direttore del Conservatorio napoletano, riguardante il libro “Le sette parole di Cristo“, scritto nel 2020 a quattro mani dallo stesso Muti con Cacciari. In ultimo, il concerto dell’Orchestra Barocca del Conservatorio diretto da Antonio Florio, barocchista insigne.

 

FONTEAnsa.it
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