Una stella errante avrebbe invaso il Sistema Solare settantamila anni fa, questo è quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal Letters nel mese di febbraio 2015 ed oggetto del dibattito tra alcuni studiosi che concordano con la scoperta fatta dal gruppo coordinato dall’astronomo Eric Mamajek, dell’Università di Rochester a New York.

Tale “oggetto” sarebbe passato ad una distanza di un singolo anno luce dalla Terra, oltre la Nube di Oort,  spingendo con la sua intrusione detriti spaziali, comete e asteroidi verso l’interno del Sistema Solare e, per avere un’idea della breve distanza interstellare, la stella più vicina a noi Proxima Centauri si trova a 4243 anni luce. Nessuna invasione stellare di questo tipo era mai stata osservata, anche se secondo il team di astrofisici di Rochester è una scoperta sorprendente, perché stelle “aliene” dovrebbero avvicinarsi al Sistema Solare esterno almeno una volta ogni nove milioni di anni. L’agglomerato in questione in realtà era un sistema binario chiamato Stella di Scholz formata da una nana rossa, con una massa di circa l’8% di quella del Sole, e da una nana bruna, una stella mai nata perché è troppo piccola per innescare le reazioni termonucleari che la farebbero brillare. Il sistema è stato scoperto dalla missione della Nasa Wise (Wide-field Infrared Survey Explorer) a venti anni luce dal Sole. gli astronomi hanno voluto calcolare a ritroso la sua traiettoria  ottenendo come risultato che la stella errante avrebbe attraversato i confini del Sistema Solare sfrecciando alla velocità di ottantatre km al secondo circa settantamila anni fa.

La notizia potrebbe sembrare una bufala se non ci fossero altri casi scoperti nella galassia, i cosiddetti pianeti erranti nello spazio invece sono una realtà anche se gli scienziati sono divisi sulla spiegazione dell’esistenza. Si pensava che questi corpi erranti fossero pianeti nati intorno a una stella e andati fuori orbita, la lontananza dalla forza gravitazionale della stella madre gli consentirebbe così di intraprendere il proprio cammino di vagabondo dello spazio. Nel 2006 i telescopi dell’Eso in Cile hanno scoperto una coppia di pianeti erranti, cioè non fanno parte si un sistema planetario, denominati Oph 162225-240515 (o Oph1622), che apparentemente non sembrano essere nati da una stella, ma sono oggetti planetari di natura gassosa, originati da nubi di polvere senza l’aiuto di una stella centrale e, secondo i ricercatori i pianeti Oph1622 sono essi stessi delle stelle mancate, hanno una massa sette e quattordici volte quella di Giove e navigano nello spazio a quattrocento anni luce da noi nella costellazione dell’Ofiuco.

Molto più vicino a noi, oltre l’orbita di Plutone, forse oltre la Nube di Oort, in direzione della Costellazione di Orione, ci sarebbe un enorme oggetto non chiaramente identificato, forse un gigante gassoso o un pianeta con una massa superiore a quella di Giove, che disturba le orbite di Nettuno e Urano. Una recente rilevazione fatta dal satellite astronomico IRAS confermerebbe la presenza di questo oggetto e secondo la NASA il corpo celeste avrebbe una massa tale da poter causare irregolarità nelle orbite di Urano e Nettuno e potrebbe far parte del Sistema Solare, ridando attualità all’ipotesi Nibiru. Secondo l’interpretazione data da Zecharia Sitchin della cosmologia sumera, il Sistema Solare avrebbe un decimo pianeta, Nibiru, che seguendo un’orbita molto ellittica rientrerebbe nel Sistema Solare una volta ogni tremila seicento anni, e sarebbe stato un mondo errante catturato dall’attrazione gravitazionale di Nettuno e dalla gravità solare che lo avrebbe deviato dal suo percorso verso l’interno.

Fonte articolo & foto: Roccoblogger, https://telodiciamonoisevuoi.altervista.org/2015/10/25/stella-errante-avrebbe-invaso-il-sistema-solare-70-mila-anni-fa, 25 ottobre 2015

FONTEtelodiciamonoisevuoi.altervista.org
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