Circa 100 anni fa al largo del risola di Anticytera nel mar Egeo viene ritrovato un meccanismo particolare in bronzo, costituito da ben 37 ingranaggi diversi, di cui 7 sono andati perduti.

Gli altri erano stati corrosi dall’acqua marina. Si trattava di un orologio, di un astrolabio o di altro? Non lo sappiamo con certezza. Il meccanismo fu ritrovato fra i relitti di una nave romana affondata. L’apparecchio alcuni anni fa fu sottoposto ad una indagine radiologica ad alta risoluzione.

Nel meccanismo sono state scoperte numerose iscrizioni, che hanno portato a pensare che servisse a prevedere il moto di alcuni pianeti, il moto della luna lungo lo zodiaco, i movimenti del sole, le fasi lunari e le eclissi sia del sole che della luna.

Pare che la costruzione di questo meccanismo risalga almeno al 2° secolo A.C. (probabilmente tra il 150 e il 100 A.C.) e che lo stesso scomparve in mare nei pressi di Anticytera. Venne realizzato probabilmente a Rodi unitamente ad una custodia di legno che lo proteggeva. Alcuni lo hanno definito un vero e proprio computer. Sappiamo solo che meccanismi più o meno simili ricompaiono nella Bisanzio del V° secolo D.C.

Per alcuni secoli la tecnologia utilizzata nel costruirlo non venne più seguita. Ci sorprende ancora una volta sapere che gli antichi greci o romani conoscessero, precorrendo i tempi, tecnologie complesse ed inimmaginabili per la loro epoca. Con questa scoperta storica di molti anni fa la nostra conoscenza del passato si arricchisce sempre di più.

 

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