“La vita non può essere posseduta. Non la puoi trattenere in un pugno: se la vuoi avere, devi tenere aperte le tue mani.” (Osho)

Trattenere la rabbia è come un carbone ardente con l’intento di gettarlo a un altro ma sei tu quello che scotta (Buddha). Noi abbiamo spesso tendenza a controllarci, e a tentare di tenere tutto sotto controllo per paura del giudizio o di perdere qualcuno; tratteniamo la rabbia, il rancore, le lacrime e le emozioni che sentiamo negative, come pure gli urli e i pianti, per non far capire agli altri il nostro malessere , per non farli preoccupare, tenendoci tutto dentro e soffrendo in silenzio.

Spesso, dietro a tale tendenza c’è la paura della solitudine, dell’abbandono perché si ha paura di quel vuoto interiore che ci fa soffrire e ci fa sentire non voluti, non amati; allora tratteniamo dentro tutto ciò che potrebbe allontanare le persone, emozioni innanzitutto , e ci facciamo del male, in quanto precludiamo a noi stessi la possibilità di fare spazio al nuovo liberandoci delle emozioni negative, dando una svolta nella nostra vita, privandoci della libertà di essere senza indossare una maschera; non esternare  le proprie emozioni, a lungo andare, ci può fare ammalare, e ci sono effetti di tipo fisiologico quali situazioni di forte stress e tendenza alla depressione.

Secondo studi recenti, è stato osservato che chi reprime i propri impulsi ha più difficoltà a ricordare i dettagli di esperienze emotivamente significative e meno abile nella risoluzione di problemi; per di più, la tendenza a sopprimere le emozioni porta a pessimismo e tendenza alla depressione e a una minore capacità di relazione con gli altri, evidenziando come persone colpite da infarto hanno maggiore capacità di peggiorare quando trattengono emozioni come la rabbia, che agisce come una pentola a pressione il cui scoppio può avere risultati devastanti. Ma anche le emozioni positive, se sono represse, possono avere delle conseguenze negative, come il caso della paura del giudizio che non fa esprimere l’amore provato, la gioia o la creatività represse sempre per paura di essere giudicati e non compresi.


NON TRATTENERTI VIVI, FLUISCI E LIBERA LE TUE EMOZIONI .

  • “La paura non ci fa vivere , ci tiene bloccati e non ci fa conoscere per quello che realmente siamo. Le emozioni represse prima o poi usciranno fuori in un modo peggiore” (Freud).
  • “Non trattenere la Rabbia ma accoglila per comprendere cosa ti sta comunicando”
  • “Non trattenere una Persona ma lasciala andare e attendi con fiducia il dono che la sua assenza ci può offrire”
  • “Non trattenere alcuna Emozione perché sono messaggere sagge e fidate della nostra Anima”.
  • “Non trattenere il Pianto perché annaffia il nostro cuore e lo rinnova con una forza vitale che solo esso può donarci”.
  • “Non trattenere Abbracci, Sorrisi, Baci e Carezze perché sono gli arti della nostra Anima che vuole espandersi nel mondo”
  • “Non tratteniamo Noi Stessi: permettiamoci di far emergere quel lato di noi che teniamo così segreto e che ha il potere di straordinario di emanare bellezza, verità e pura gioia!”

( Elena Bernabè di “Eticamente “)

Non tratteniamoci, quindi, ma sentiamoci liberi di esprimerci e viviamo appieno le nostre emozioni e, se non si riesce a farlo da soli, si possono ricercare tra le numerose pubblicazioni le tecniche per imparare a non trattenere e lasciare fluire le emozioni, in quanto la vita può cambiare totalmente e la salute ne guadagnerà sicuramente; un aiuto può venire anche dalla floriterapia che permette di superare i conflitti e le paure.

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Docente a Napoli dal 2005 in scuole di frontiera, attualmente alla Ristori. Laureata in lingue e letterature straniere all'Università di Salerno. Ha operato per diversi anni come volontaria nel sociale presso la mensa dei poveri e case famiglia di Battipaglia ed Eboli, nonché come operatrice volontaria nel carcere ICATT DI EBOLI, facendo da tramite tra scuola e carcere, quando era docente all'Istituto “Bovio -Colletta” coinvolgendo alunni e detenuti nelle visite guidate presso il monumento adottato “ LA REAL SANTA CASA DELL’ANNUNZIATA “. Ha partecipato al progetto “Lscpl (lingua scolarizzazione e curricolo plurilingue) in una rete di scuole in collaborazione con l’orientale di Napoli.