Recupero del match a data da destinarsi, questo è quanto ordinato dal Collegio di Garanzia del Coni  che ha pubblicato le motivazioni della sentenza sulla partita Juventus-Napoli, emessa lo scorso 22 dicembre, che ha annullato la vittoria a tavolino dei bianconeri e il punto di penalizzazione agli azzurri. 

Inutile dire che tra tifosi juventini e napoletani è scoppiata la discussione: secondo il Collegio, i giudici federali non avevano tenuto conto del sistema disegnato dal legislatore emergenziale e il Napoli ha regolarmente rispettato il protocollo Figc “vigente all’epoca dei fatti di causa, che rimandava, con riferimento alla procedura da osservare in caso fosse accertata la positività al Covid-19 di un calciatore, alla circolare del Ministero della Salute del 18 giugno 2020 e, dunque, all’esclusiva competenza della Asl territorialmente competente”.

La richiesta di informazioni e chiarimenti da parte del Napoli, lungi dall’essere un atto preordinato a precostituire un elemento per non adempiere un obbligo, costituiva diretta applicazione della suddetta circolare, atto normativamente superiore, rispetto al quale cedono tutte le norme federali incompatibili con  la medesima”.

Di fronte all’atto normativamente superiore dell’Asl “cedono tutte le norme federali incompatibili con il medesimo”.

Il Napoli ha quindi agito “senza malafede e in piena coerenza con quanto stabilito dalla normativa vigente e, che, di conseguenza, nessuna responsabilità può essere addebitata alla società in questione”.

 

Fonte OMNISPORT | 07-01-2021

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