Era il 16 maggio 1540, nasceva a Torre Hermosa in Spagna il santo dell’Eucarestia da tutti conosciuto come Pasquale Baylon, dichiarato da Leone XIII celeste patrono dei Congressi Eucaristici e della Società della SS. Eucarestia.

All’età di sette anni, incaricato dai genitori della custodia del gregge, si afflisse per non poter più visitare di frequente il suo Gesù, a cui da subito ebbe un prodigioso affetto. Un ricco uomo senza figli, affascinato dalle sue virtù, gli propose di adottarlo e lasciarlo suo unico erede, ma egli declinò perché voleva entrare nell’ordine dei Francescani. Chiese il permesso ai genitori per andare in pellegrinaggio presso Montfort, ma arrivato al convento ritenendosi indegno non fece richiesta alcuna, e rimase volontariamente probando per quattro anni.

A ventiquattro anni, nel 1564, vestiva l’abito francescano nel convento di Loreto poté servire la SS. Eucarestia, ma non potendo ancora dispensarlo ai fedeli, predicava e pregava ai suoi piedi. Restava in adorazione profonda in ginocchio, gli occhi fissi, le mani ingiunte o incrociate sul petto per ore. Pregava ovunque, meditava e parlava del suo Gesù (come lui affermava) ed entrava in estasi in luoghi come il refettorio, l’orto, ecc.

Fun inviato per un viaggio in Francia per conto del suo convento nel 1576, era il tempo delle guerre di religione. Pasquale non ha potuto studiare, dovendo fare il pastore, ma durante il soggiorno intervenne in accese dispute con i calvinisti sul tema eucaristico. Ritornato in patria ancora più famoso rimase sempre portinaio.

Dedito sempre e solo alla vita semplice francescana e al suo ordine, fu eletto maestro dei novizi nel monastero d’Almansa, cercò e si sforzò di plasmare quei giovanetti allo stesso sublime ideale, e quando un mattino, servendo la Santa Messa, ebbe la rivelazione della sua estrema ora, pieno di gioia e di letizia andò a visitare per l’ultima volta i poveri e i benefattori di Villa Reale, dando loro la lieta notizia. Ammalatosi improvvisamente, gli fu amministrato il Santo Viatico e allo spuntare del 17 maggio volava al cielo, aveva 52 anni.

I miracoli si moltiplicarono durante la veglia e le esequie, e mentre la sua salma venne esposta al pubblico, in quel momento dell’elevazione si animò, aprì gli occhi e li fissò sull’Ostia e sul Calice: e lo stesso miracolo si ripeté il giorno dopo.

Il suo culto si diffuse particolarmente a Napoli ed in Basilicata, negli anni del viceregno spagnolo ed è spesso accostato all’universo femminile quale santo protettore; da qui l’invocazione o filastrocca: «San Pasquale Baylonne protettore delle donne, mandatemi un marito, bello, bianco e colorito, come a voi, tale e quale, o beato san Pasquale!».

Il santo viene considerato protettore di cuochi e pasticcieri perché, secondo la leggenda, sarebbe l’inventore dello zabaione.

Si narra che il fraticello consigliasse alle spose infelici di riaccendere la fiamma della passione con questo dolce da lui creato, e anche a tutte quelle che in confessione si lamentavano dei mariti… quindi bisognava sbattere con zucchero un uovo e aggiungervi vino fino a crearne una crema densa (zabaja).

Famosa è anche la statua in suo onore a Torre Annunziata in cui è raffigurato come un marinaio con tutta l’attrezzatura di pesca e in mano un pesce, quale simbolo di abbondanza… per questo è associato sempre alle donne.

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