Erano gli anni ’20 del 1900, e la bimba di una ricca famiglia di Trieste ricevette in dono una bella bambola di nome Pupa, con i capelli castano chiaro e gli occhi celesti che si abbinavano al vestitino di feltro. Una bambola all’apparenza assolutamente normale, salvo per il fatto di essere “posseduta”.

Il dono rimase con la proprietaria fino alla morte della stessa avvenuta nel 2005, ed un particolare interessante è che i suoi capelli sono umani, e si pensa che il costruttore, anziché utilizzare quelli della fanciulla, li abbia acquistati. La piccola che possedeva Pupa affermava che fosse viva, con una coscienza, e che avesse parlato con lei per anni, mantenendo tutti i suoi segreti, ed aiutandola nei momenti difficili. Insieme avevano persino viaggiato, e quando la donna morì, la bambola di Trieste passò ad altra padrona, e l’attività paranormale aumentò.

Poiché piuttosto antica, per preservarla nel passaggio “di mani”, pur rimanendo presso la stessa famiglia, fu messa in una teca di vetro, ma i “custodi” sostennero che a Pupa non piaceva rimanere rinchiusa, e perciò cercava di spaventarli. Talvolta sentivano toccare la vetrina come per attirare la loro attenzione, così come nella stessa vetrina la bambola cambiava posizione: allargava le braccia, incrociava le gambe, ma la cosa più raccapricciante fu il cambiare espressione.

Un giorno uno dei membri di famiglia decise di pulire la teca, e quando la aprì e utilizzò il vapore, rimase stupito, perché su uno dei vetri c’era la scritta: “Pupa odia”.

L’oggetto chiaramente destò l’interesse degli studiosi che registrarono i suoi movimenti per quanto lenti e visibili nel tempo, e l’idea che incominciò a farsi largo fu che desiderasse una persona che si prendesse cura di lei, al pari della bambina con cui aveva condiviso una vita intera, che l’aveva resa depositaria delle sue confidenze e segreti, che l’aveva amata come una cara amica. Con l’andar del tempo, di Pupa si sono perse le tracce, perché i parenti della donna hanno deciso di non rendere noto il luogo in cui è custodita.

FONTEbrividihorror.it
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Dott.ssa Assunta Mango, laureata in economia all’Università Federico II, giornalista, scrittrice, ricercatrice e mobility manager, addetta alla selezione e valutazione del personale nonché progettista presso il Comune di Napoli. Ha pubblicato: “Napoli Esoterica: I tre Decumani“, "Tempo e Tradizioni: I mestieri nel Presepe Napoletano", "Storie e leggende tra i due laghi“, "Mirate al cuore", "Io, sono Giuditta". Regista e sceneggiatrice di commedie teatrali e socia fondatrice dell’Associazione “Oltre i Resti“.