Dopo l’assalto alla commissione finanze della Knesset da parte dei parenti degli ostaggi della Striscia, la posizione di Benyamin Netanyahu diventa sempre più “instabile”. Accusato di non riuscire a trovare una “soluzione adeguata” per riportare vivi i loro cari, in sua difesa dà la colpa ad Hamas, responsabile di non fornire una “proposta sincera ed adeguata”. Intanto, le forze israeliane hanno circondato sia l’ospedale Nasser che l’università al-Aqsa. Tali azioni, però stanno producendo l’effetto collaterale di paralizzare attività umanitarie come quelle delle ambulanze e la Mezzaluna Rossa, la cui base principale a Khan Yunis risulta circondata da carri armati e tiratori scelti. Per l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, i quasi ventiseimila morti avuti finora rendono “complicato” abbattere Hamas e lavorare in “maniera produttiva” con il mondo arabo, dando vita a un “odio generazionale” che ostacola la soluzione a due stati, oltre a un rischio di regionalizzazione del conflitto.