Una factory creativa all’interno del Real Albergo dei Poveri per dare un nuovo senso a questo luogo.

Questo sarebbe il “progetto nel cassetto” di due tra le voci più grandi del Made in Italy, Domenico Dolce e Stefano Gabbana, per restituire nuova vita al territorio creando occasioni concrete e spazio reale per la creatività e per la cultura. Per loro la responsabilità dei marchi è quella di dare supporto e opportunità che possano concretamente valorizzare e riconoscere i talenti, attraverso attività di tutoraggio e formazione. Per il duo, poter contribuire in maniera attiva alla rivalutazione delle bellezze locali è sempre stato motivo d’orgoglio: in particolare Napoli e il sud in generale, che li accolse nel 2016 al Centro Storico. Quell’anno, l’intera zona fu completamente trasformata in un grande set cinematografico per la loro sfilata di moda, che vide la cittadinanza trattata come una “famiglia allargata”.

Da sempre una miniera di ispirazioni per il loro lavoro – come le campagne pubblicitarie affidate a Tornatore e Scianna, o lo spot pubblicitario “Caprese” sotto i Faraglioni – entrambi hanno un legame profondo ed autentico con le regioni del sud. Questo fin dall’anno della loro prima collezione, il 1985, dove l’originale commistione con tradizioni e motivi consolidati, furono uniti per evidenziare contrasti come quelli tra carnale/spirituale, antico /moderno, animati da omaggi formali e collage iconografici.

Da ricordare, il riconoscimento speciale di Sostenitori dei Mestieri d’Arte per le Imprese, ottenuto nel 2020 per il loro impegno a favore della sartorialità con le Botteghe di Mestiere. Un autentico corso professionale interno all’azienda, per insegnare e trasmettere ai giovani le basi della sartoria offrendo, una volta terminato il percorso, una concreta opportunità di lavoro. Lo scopo? Tutelare e valorizzare sia pratiche che saperi antichi in una prospettiva contemporanea, attraverso l’importanza del tocco umano, del lavoro di sartoria, dell’ideare con passione / sacrificio / tecnica / tempo.

Oggi, secondo loro, il Meridione dovrebbe essere in grado di riconoscere l’eccellenza e metterla a frutto per chi vuole vivere un sogno con passione e dedizione. A dimostrarlo sono realtà di assoluta eccellenza che, scegliendo di rimanere sul territorio o trasferendovisi, ne hanno coltivato lo spirito quali: Fiasconaro, Donna Fugata, Pastificio Di Martino e l’enogastronomia.

FONTEcorrieredelmezzogiorno.corriere.it
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