Nel lontano 1522, in Via Maria Longo, nacque la Real Santa casa degli incurabili, dedicata alla cura degli infermi. Oggi, siamo fin troppo abituati a leggere notizie sui giornali che non esaltano la sanità e le strutture della nostra città ma, un tempo, in questo luogo nacque una costruzione che per molti anni ha costituito un’eccellenza sanitaria.

Ma chi era Maria Longo?

Essenzialmente, una nobile​ donna spagnola, che giunse a Napoli con il marito al seguito del Re Ferdinando d’ Aragona. Si racconta che durante una festa una donna invidiosa le avesse fatto bere un veleno che la rese invalida: la realtà storica rivela come Maria soffrisse di una grave forma di artrite e, preoccupata per il suo futuro, essendo ancora giovane, la signora rivolse le sue preghiere alla Madonna per un’eventuale guarigione e le fece la promessa di dedicare la sua vita agli infermi, se fosse guarita.

Ci fu il miracolo e da quel momento la sua vita fu dedicata esclusivamente alla costruzione di un luogo dove i malati potessero essere accolti e curati, scegliendo come zona di costruzione una delle più salubri di Napoli, dato che all’epoca il luogo dove oggi sorge l’ospedale era in una collina dall’aria salutare e rinvigorente che aveva il nome di Sant’Aniello: a proposito di questa zona esiste un detto napoletano che recita ”Coppole pè cappiello e a casa a Sant Aniello” che appunto metteva in evidenza di poter rinunciare a un copricapo più ricercato ma non a una casa nella zona di Sant’Aniello.

L’ospedale degli incurabili accolse un numero imponente di malati e per la prima volta furono ammessi anche i malati psichiatrici, i veri “incurabili”, che a quel tempo erano considerati posseduti da forze maligne, costituendo un faro nelle sciagure che toccarono la città tra cui la peste del 1656; inoltre, viene ricordato come l’ospedale dei Santi: infatti, tra coloro che operarono nella struttura ci furono: San Gaetano da Thiene, Sant’ Andrea da Avellino, San Camillo de lellis e il “medico Santo” San Giuseppe Moscati.

 

Fonte articolo & foto: https://www.senzalinea.it/giornale/strade-di-napolivia-maria-luongo-e-gli-incurabili, commons.wikimedia.org, 16 maggio 2017

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