Il cambiamento climatico.

Un avvenimento che, a partire dagli anni ’70, ha lentamente coinvolto tutto il pianeta a causa principalmente dell’inquinamento delle industrie, ma anche per via della desertificazione delle aree verdi del pianeta e del surriscaldamento globale, reo di aver provocato il cosiddetto “buco nell’ozono” che, solo in anni recenti, ha iniziato a chiudersi, ma con enorme fatica, e che ha ridisegnato la “geografia climatica” del mondo, con estati equatoriali e inverni glaciali.

Che la fine della Terra, profetizzata in numerosi libri e nei distopici film degli anni ’70, su tutti 1970 – Occhi Bianchi sul Pianeta Terra e 2022 – I Sopravvissuti, si prepari a diventare realtà?

Ad aver ipotizzato, nel 2004, uno scenario di “apocalisse climatica” ci ha provato il regista americano Roland Emmerich, con il film L’alba del Giorno Dopo (The Day After Tomorrow). Il paleoclimatologo Jack Hall, durante una conferenza sul surriscaldamento globale a Nuova Delhi, in India, espone, basandosi sulle sue ricerche, in particolare il distacco di una immensa porzione di banchisa del continente antartico, la concreta possibilità che una nuova era glaciale possa essere alle porte, se non avverranno cambiamenti nella gestione dei problemi climatici.

Dopo un duro scontro con il vice presidente degli Stati Uniti, Jack vede le sue funeste previsioni diventare realtà quando il collega scozzese Terry Rapson lo informa di un preoccupante calo di 13 °C della temperatura oceanica, che funge solo da prologo alle tragedie successive: New York devastata da piogge torrenziali, Manhattan allagata da un maremoto, Los Angeles distrutta da uno tornado di proporzioni bibliche, fino al crollo globale della temperatura di tutto il pianeta, che arriva a -101° Celsius; riuscito a contattare il Presidente degli Stati Uniti, riesce a convincerlo a far evacuare la popolazione degli Stati Centrali verso il Messico, riuscendo a salvare più persone possibili, mentre il resto della popolazione degli Stati Uniti non riesce a salvarsi, finendo per diventare un monito della vendetta della natura quando qualcuno cerca di piegarla.

Se mai un film distopico ha trattato in modo brutale del nostro futuro, questo è L’Alba del Giorno Dopo.

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