Anno domini 1537, alla corte inglese di Enrico VIII la giustizia è amministrata dalle emozioni e dagli interessi personali. Joanna, una novizia domenicana, scappa dalla clausura per raggiungere e dare conforto alla cugina prima che venga arsa per alto tradimento. Rinchiusa con il padre nella terribile Torre di Londra, verrà scagionata dal vescovo di Winchester a patto che ritorni nel priorato di Dartford, dove stava vivendo come novizia alla ricerca di una reliquia miracolosa e che avrebbe salvato i monasteri cristiani dalla nuova “forza politico-religiosa protestante”. Accompagnata da due frati, si ritroverà a intrecciare la sua inchiesta e ricerca in quel monastero che nasconde antiche ombre e misteri, che ritorneranno a scorrere tra quelle mura proprio in quei mesi. Ma Dartford è diventato un luogo pericoloso, omicidi e delitti, tradimenti e verità scomode tornano a farsi vivi mentre il fantasma della chiusura e disfacimento del convento è alle porte per volere del re e di Thomas Cromwell. Le vicende storiche si intrecciano in questo thriller pieno di inventiva e curato nei minimi dettagli, in cui suspense e storia continua in cui si muove un’eroina memorabile, romantica, indomita e intraprendente, e monaca.

Nancy Bilyeau è una scrittrice e giornalista che ha collaborato con numerose riviste, tra cui Rolling Stone e Entertainment Weekly, che vive a New York con il marito e i due figli.

L’ultimo velo (The Crown del 2012) è stato tradotto da Claudia Converso per la Sperling & Kupfer, collana Pandora. Per scrivere questo romanzo l’autrice rivela che ha impiegato vari anni in ricerche e consultazione di antichi testi di storia, biografie e altro.

Dai castelli reali con stanze piene di arazzi a Stonehenge a Malmesbury Abbey, l’ultima dimora del re Athelstan, la protagonista racconta gli anni del terrore cristiano vissuto soprattutto dai monasteri quando Enrico VIII scelse di sposare Anna Bolena, divorziando da Caterina d’Aragona andando contro la Chiesa Cattolica creando lo scisma d’Inghilterra. Il tutto intriso da un altro orrore quello degli omicidi e dei tradimenti, della violenza e della paura, in cui la scrittrice dipinge con maestria anche il ruolo della donna, in tutte le sue manifestazioni (regine, badesse, suore, novizie, nobildonne, amanti, carceriere, contadine, prostitute) che ben delinea la sottomissione nei secoli della donna e che, nel caso di Enrico VIII, in Inghilterra in quegli anni era di disistima.

Un thriller/giallo storico che intreccia le verità storiche con quelle della fantasia dell’autrice, che con un incalzante, ma semplice scrittura, ci accompagna sempre più tra le mura dei conventi per cercare una reliquia e salvare i propri cari, con colpi di scena continui fino all’ultima pagina, fino all’ultimo velo.

Articolo precedenteLibri scolastici “addio!”
Articolo successivoAndy Warhol… ritorna a Napoli