La “chiesa dei marinai”, soprannominata la Chiesa spartitraffico di Via Marina, o anche come la Chiesa di Largo del Mandracchi, è finalmente rinata dopo gli orrori del terremoto del 1980, ritornando ai suoi antichi fasti di “gioiello rinascimentale”. Edificata tra il 1554 ed il 1564, fungeva da rifugio per pescatori e marinai, oltre che da meta per tutti i naviganti che partivano e tornavano salvi nel porto di Napoli. Secondo una leggenda, a costruirla fu il marinaio Bernardino Belladonna, che era scampato per miracolo ad un nubifragio. Sempre nel 1554 un gruppo di navigatori fondò, lungo l’attuale via Marina, una congrega con annessa cappella, per rendere omaggio alla Madonna di Portosalvo. La struttura, ad unica navata, è decorata con degli splendidi marmi e da un soffitto di tipo cassettonato decorato in oro nel quale, grazie all’efficace restauro, è potuta tornare a risplendere la gloria della Vergine dipinta da Battistello Caracciolo.

Per secoli, i napoletani, quando tornavano casa provenienti dal mare, vedevano sulla costa il profilo della loro chiesa, il cui nome fungeva da testimone dell’emozione che riempiva loro il cuore. Si trattava della Congregazione da loro voluta e fondata, che gli veniva incontro e verso e a cui facevano ritorno commossi, dopo navigazioni perigliose in paesi lontani. Oggi il suo restauro, iniziato nel 2014 dopo che rimase gravemente danneggiata nel 1980 e da allora mai riaperta, rappresenta un potenziale simbolo per un porto sicuro e protetto dalla devozione per la città di Napoli, l’Italia, l’Europa e il mondo intero.

FONTEvesuviolive.it
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