I tecnici dell’Unesco, pochi giorni fa, hanno lanciato un pericoloso allarme riguardante la città di Venezia; se, in una quantità di tempo ragionevole non verrà trovata una soluzione per impedire l’accesso delle Grandi Navi nella sua zona lagunare, essa sarà classificata tra i siti in pericolo. La situazione, che verrà discussa nell’assemblea annuale prevista nel mese di luglio, vedrà l’Onu nell’opera di aggiornamento della lista dei patrimoni dell’umanità e di quelli in pericolo. La Serenissima è entrata a far parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco nel 1987 ma ora, per via del passaggio delle Grandi Navi nella sua laguna, rischia di vedere revocato tale prestigioso riconoscimento.

Da parte dell’Unesco, viene richiesta urgentemente una soluzione sul lungo periodo che conceda immediatamente massima priorità all’ipotesi di impedire, in maniera totale, l’accesso delle grandi navi alla laguna, reindirizzandole verso porti che possano essere più adatti nell’area. L’alternativa, se non si riuscirà a trovare un accordo, è quella di inserirla tra i siti in pericolo e, se tale opzione verrà approvata dal Comitato Mondiale del Patrimonio, l’Italia si troverà costretta a dover sviluppare un piano d’intervento con misure correttive, presentandolo entro il mese di febbraio 2022, insieme a un rapporto di attuazione. È dal 2012 che si discute di bloccare l’accesso alle navi da crociera nella laguna di Venezia; inizialmente, il decreto Clini-Passera varato in quello stesso anno impediva il passaggio alle grandi navi superiori alle quarantamila tonnellate nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca, rimanendo però in sospeso per nove anni mentre si cercava di trovare soluzioni alternative.

Neanche il decreto varato a marzo di quest’anno, che dava il via libera alla legge per la quale l’approdo definitivo delle grandi navi dovrà essere progettato e realizzato soltanto fuori dalla laguna, è riuscito ad impedire il passaggio dei “giganti del mare”, che deturpano gravemente l’ecosistema e provocando incidenti, come già avvenuto in passato. Purtroppo, il rischio di una possibile decisione di inserimento di Venezia nella lista del patrimonio in pericolo, sarebbe cosa grave per il Paese e non basta l’ultimo decreto-legge, che fissa la destinazione definitiva dell’approdo delle grandi navi fuori dalla laguna; il prossimo passo da compiere è impedire il passaggio di tali colossi nel canale della Giudecca, prima che tale zona subisca danni a cui potrebbe essere difficile rimediare.

 

Fonte articolo: twitter.com & unesco.it

Fonte foto: pixabay.com

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