Dal 5 aprile al 27 agosto di quest’anno, il Museo archeologico nazionale di Napoli celebrerà i cinquant’anni della “dipartita terrena” di Pablo Picasso con una mostra la cui narrazione inizia dalla sua celebre visita a Napoli e Pompei, avvenuta nel 1917. Allestita nelle sale dedicate alla collezione Farnese, sarà suddivisa in due aree: la prima parlerà dei vari soggiorni nella nostra città del pittore mentre, nella seconda, vedrà un confronto tra le opere presenti nel museo e i lavori da lui eseguiti.

A rendere straordinario tale evento, il prestito di quasi metà delle cento tavole della Suite Vollard, realizzate in un arco temporale che va dal 1930 al 1937, fulcro interpretativo del suo percorso artistico. Inoltre, grazie ai prestiti del Museo Picasso di Parigi e del Gagosian di New York, saranno presenti più di una quarantina di opere, utili chiavi di lettura del suo sviluppo tridimensionale in ambito pittorico e scultoreo, in seguito al suo allontanarsi dalla bidimensionalità dell’approccio tipico dei cubisti.

Proprio la sua permanenza in Italia – e, in particolare a Roma, Napoli e Firenze – lo avrebbe condotto al naturalismo del cosiddetto “secondo periodo classico” per via dell’impatto delle opere d’arte ammirate e studiate scrupolosamente. Il tutto evidenziato dai dipinti e disegni di natura non cubista degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica da lui intrapresa durante gli anni ’30.

FONTEgrandenapoli.it
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