Nel deserto del Negev, in Israele, una squadra di archeologi dell’Università di Haifa ha scelto di analizzare i rifiuti di Elusa, un insediamento bizantino le cui attività ebbero fine verso la metà del sesto secolo, cento anni prima dell’effettivo crollo dell’impero. Da quello che è emerso, prima un evento climatico noto come “La Piccola Era Glaciale” nell’emisfero settentrionale, e poi un’epidemia chiamata “La Piaga di Giustiniano” attraversarono la regione, provocando la morte di oltre cento milioni di persone.

Tutto ciò ebbe effetti devastanti sull’economia e la popolazione dell’Impero Bizantino, costringendolo a dover allentare la propria presa sulle terre orientali molto tempo prima di quanto ipotizzato finora. Proprio dall’analisi dei rifiuti, che si sono accumulati nel tempo, dando vita a registrazioni continue dell’attività umana, è diventato possibile rivelare se una città fosse fiorente o in difficoltà. Nelle discariche, sono mersi una grande varietà di oggetti come frammenti di ceramica / semi / noccioli di oliva / carbone di legna bruciata / prove di “cibi gourmet” scartati importati dal Mar Rosso e dal Nilo.

Grazie alla datazione al carbonio di materiale organico come semi e carbone, si è scoperto come le discariche site nelle vicinanze di Elusa sono state utilizzate per un secolo e mezzo, per poi cessare all’improvviso. Questo sembra suggerire che possano essere sorti dei problemi nella gestione delle infrastrutture, dando inizio al collasso del luogo molto prima che il mondo islamico strappasse il controllo della regione ai Romani, nonostante si attraversasse un periodo pacifico e stabile, con l’imperatore romano Giustiniano che espandeva i confini dell’impero in Europa, Africa e Asia.

Da ciò, invece di emergere “un periodo di glorioso successo”, con avamposti forti e finanziariamente sicuri, si evince tutto il contrario: nonostante i molteplici successi militari e le varie conquiste, l’impero veniva, molto lentamente, minato da disastri climatici e malattie che, quasi cento anni dopo, avrebbero contribuito alla sua caduta in Medio Oriente.

FONTEreccom.org
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