Napoli. La terra dei fuochi continua a fare vittime.

7 anni di detenzione, la pena in cassazione per danni all’ambiente nella terra dei fuochi. 10 mesi di carcere e si esce, grazie all’indulto  la pena si trasforma in servizi sociali.

Insurrezione e protesta dei parenti delle vittime innocenti, la cui unica colpa è esserci nati in luoghi deputati all’ illecito smaltimento di rifiuti tossici. Indulto, ma l’induzione per tutte le vittime della terra che ancora brucia? Per loro non c’è possibilità di riscatto alcuno, nemmeno, a quanto pare giustizia postuma.

Giovani vite strappate dall’aria che si respira. L’uomo che trova ricavo dal traffico illecito di rifiuti: “La monnezza è oro!” tutti sanno, tutti vedono, tanti politici ci sono passati ma tutto è immobile. Nell’ultima campagna politica di ecomafia non si è sentita neanche l’eco. Pene inesistenti quando a fatica si individuano dei responsabili. Allora ai superstiti viene tolta la speranza oltre alla incolmabile perdita precoce per i propri cari.

Tutto l’amore muove, ma in questa storia tutto è mosso dal dio denaro, dagli interessi di imprenditori del Nord o del Sud che differenza fa? E lo Stato?  In questo caso ci rappresenta, è impotente apparentemente; davanti alla malvagità dell’uomo che decide arbitrariamente di interrompere vite al posto di Dio.

La cosa che ancora amaramente colpisce è l’indifferenza dei più a combattere pochi  Donchisciotte, in un reportage di Domenico Iannacone, giornalista di fine sensibilità e tatto si raccontava di un padre che ogni sera a turno con pochi altri vegliava la terra a che non versassero…  notti al freddo in luoghi già contaminati vi ci portava pure il figlio quindicenne, perché quel padre doveva a malincuore passare un testimone per il futuro.

Tanti non abbandonano quella terra, una volta Campania Felix perché anche lì la bellezza resiste e pianta radici solide a cui è difficile, se non impossibile distaccarsene. Oggi con la decisione di scarcerazione di pochi responsabili, in nome di una giustizia ingiusta, ancora una volta si è dimostrata una mancanza di indulgenza per i meritevoli.

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