Esiste la vita su Marte?

Questa è una domanda che gli esseri umani si pongono da molto tempo, ma una conferma definitiva non può ancora essere data. Le missioni di esplorazione del pianeta sono state in passato programmate da Paesi, come l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti, e l’Europa. Addirittura sin dagli anni ’60 sono state inviate su Marte numerose sonde ad alto livello tecnologico ma senza equipaggio, solo per raccogliere dati importanti anche sul passato della nostra Terra. Però non tutte queste missioni sono andate a buon fine: ricordiamo quelle che terminarono con l’atterraggio su Marte di due Rover esploratori, l’OPPORTUNITY e lo SPIRIT. L’OPPORTUNITY ha inviato segnali per circa 15 anni fino al giugno 2018, data in cui ha smesso di funzionare, probabilmente a causa di continue tempeste di sabbia che ne hanno rovinato irrimediabilmente gli ingranaggi. Era approdato su Marte insieme allo SPIRIT nel gennaio 2004; lo SPIRIT fu messo fuori uso probabilmente a causa delle stesse tempeste già nei primi anni dell’approdo sul pianeta “rosso”. L’OPPORTUNITY è riuscito a percorrere in tutti questi anni ben 45 chilometri ed ha tranquillamente visitato almeno 100 crateri presenti su Marte. I dati raccolti ci raccontano di un pianeta un tempo più caldo e più umido, con acqua, quindi in tutta sostanza perfettamente compatibile con alcune forme di vita. L’ultima missione su Marte è stata avviata recentemente dalla NASA, utilizzando una particolare sonda, denominata “INSIGHT”. Il viaggio è durato per ben 7 mesi e si è concluso il 27 novembre 2018 con un felice atterraggio sulla superficie marziana. In questo momento questa particolare sonda si trova sulla superficie di una zona denominata “ELYSIUM PLANITIA”.

I suoi strumenti di bordo al momento funzionano ottimamente ed inviano anche le immagini delle nuvole che sovrastano Marte ad una altezza di circa 31 chilometri dalla sua superficie.

Da non dimenticare che attualmente e da vari anni alcune sonde sono ancora in orbita attorno al pianeta “rosso” ed inviano ancora dati rilevanti per il suo studio. La NASA annunciò il ritrovamento di acqua allo stato liquido ma non ha mai confermato la presenza remota di antiche civiltà sul pianeta. È tutto ancora da scoprire! Naturalmente la NASA si mantiene cauta su questo argomento, anche se in questi anni alcuni appassionati di ufologia hanno sostenuto la presenza di particolari resti o di particolari oggetti sul pianeta. La risposta della NASA fu questa: “gli ufologi sarebbero vittime di una vera e propria illusione del subconscio, che tende sempre a riportare a forme note oggetti con forma prettamente casuale”. Tutto è possibile! Le attuali missioni su Marte ancora in corso potranno forse chiarire tanti dubbi non solo sulla sua storia ma anche su eventuali connessioni con la storia della Terra.

I grandi costi economici sostenuti in queste imprese e gli immensi sacrifici sopportati meriterebbero un grande risvolto positivo, nella direzione di una più completa conoscenza sia di Marte che della Terra. Tutti ce lo auguriamo. Staremo a vedere!

 

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