I frutti di bosco migliorano le prestazioni sportive e aiutano a bruciare più grassi a seguito dell’allenamento. Lo ha dimostrato la dottoressa Mary Ann Lila, Direttore del Plants for Human Health Institute del North Carolina State University (Stati Uniti),  grazie ad alcune ricerche condotte in collaborazione con il Dole Nutrition Institute. “ Una delle scoperte più sorprendenti è che il consumo di mirtilli, more, lamponi, ribes e fragoline di bosco influisce sulle prestazioni sportive, migliorandole”, racconta Lila. “ Gli effetti sull’organismo di chi pratica sport dopo il consumo di berries sono evidenti: i fitonutrienti contenuti nei frutti riducono lo stress ossidativo e l’infiammazione, apportando benefici a diverse parti del corpo”.

Bruci di più anche a riposo

Il consumo di frutti di bosco aumenterebbe anche i grassi bruciati in seguito all’attività fisica. Questo avviene perché i “berries” (nome inglese per indicare questi frutti) aumentano il tasso di chetogenesi, strettamente legata alla capacità di bruciare i grassi, anche dopo aver concluso la sessione di allenamento. Gli sportivi sottoposti allo studio bruciavano molti grassi durante l’esercizio, ma il giorno dopo continuavano a bruciarli a un livello superiore. Già prediletti nelle diete dimagranti in quanto hanno un bassissimo indice glicemico, ora si sa che aiutano anche a bruciare di più!

Consuma mirtilli, lamponi e more tutti i giorni

Possono essere consumati ogni giorno: si trovano freschi oppure congelati, perfetti per averli sempre pronti. Questi frutti sono ricchi di antiossidanti e fitonutrienti che proteggono il nostro organismo e aiutano a prevenire malattie croniche come obesità e diabete. Possono costituire la base di molte ricette e sono ideali da consumare come dessert o nella prima colazione, accompagnati da yogurt greco o di soia o aggiunti ai pancake.

 

Fonte articolo & foto: https://casabenessere.wordpress.com/2016/10/19/i-frutti-rossi-migliorano-le-prestazioni-sportive, 19 ottobre 2016

Articolo precedenteAddio a Nino Cerruti, uno dei padri della moda italiana
Articolo successivoQuando l’Antartide era una foresta pluviale