E’ la visione paranormale a distanza, indipendente dall’ausilio dei sensi, di oggetti, fatti o persone, lontani nello spazio e nel tempo. La chiaroveggenza, in quanto tale, si suddivide in precognizione ed in retrocognizione, a seconda del suo proiettarsi verso il futuro o verso il passato.

Non si può escludere che molti dei casi di chiaroveggenza, siano frutto di un contatto telepatico. La chiaroveggenza resta comunque un fenomeno con proprie caratteristiche e di un’autenticità più volte verificata. Ne è riprova la varietà di condizioni in cui può manifestarsi, in quanto può essere spontanea o sperimentale, può prodursi in stato di veglia o di sonno, a seguito di un trauma, fisico o psichico oppure conquistata mediante esercizi ipnotici. Già studiata da Platone, e da molti maghi rinascimentali.

Rosa Kuleshova. Fonte foto: Pinterest.it

La chiaroveggenza ebbe un primo momento di gran voga, nella seconda metà del XVIII° secolo, dopo le esperienze di “magnetismo animale” di Franz A. Mesmer. Rifiorì dopo un secolo grazie ad Alexis Didier, il più grande chiaroveggente di tutti i tempi, tanto che il famoso prestigiatore Houdini, nemico giurato di tutto l’occultismo e lo spiritismo, finì con il riconoscere che Didier fosse di indubbia validità. Il nostro secolo ha naturalmente privilegiato le esperienze di chiaroveggenza sperimentale ed in questo ambito di studi, sono stati particolarmente brillanti ricercatori statunitensi tra cui, J. B. Rhine. Dal 1962 si registrò un crescendo di interesse, anche in Unione Sovietica, dopo che vennero accertate come autentiche le “letture con le dita” della sensitiva Rosa Kuleshova.

 

 

In copertina: Alexis Didier il più famoso chiaroveggente di tutti i tempi.

Fonte articolo e foto copertina: Fabio Giovanni Rocco, misterieprofezie.blogspot.com/2019/06/

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