La caduta della Censura Cinematografica, avviene con la firma del decreto del Ministro alla Cultura, Dario Franceschini, che abolisce definitivamente la censura sul Cinema. Un provvedimento atteso da tempo, che destituisce il controllo sistematico di interventi e controlli sulla libertà degli artisti.

Troppi sono stati i film che ne hanno subito il forte processo critico: ben 274 pellicole italiane, 130 americane e 321 da altri paesi su 34.433 lungometraggi sottoposti a censura dal 1944 a oggi e 10.092 ammessi solo dopo modifiche.

Ora tutto viene archiviato, sono liberi. Esisterà ora una Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura con il compito di verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori: infatti, saranno i produttori o i distributori ad autoclassificare su come usciranno in sala, mentre sulle piattaforme rimane il sistema del parental control, quindi sarà la famiglia ad avere la responsabilità. La Commissione è composta da 49 membri di cui il Presidente Alessandro Pajno, e sociologi, pedagogisti, psicologi, studiosi, esperti di cinema, educatori, magistrati, avvocati, rappresentanti delle associazioni di genitori ed ambientalisti che controlleranno l’adeguatezza delle scelte fatte dagli operatori cinematografici.

Quella censura nata con il Regio Decreto n. 532 del 31 maggio 1914, con il regolamento per l’esecuzione della Legge Facta, oggi rimane solo a tutela dei minori.

Nella storia del Cinema in Italia ci furono i tanti casi di censura e di raggirarla, o di trovare un compromesso: la via produttiva indipendente di Fellini e Lattuada per Luci del varietà o Lizzani per Achtung! Banditi!, che però furono punti con la parziale o totale rifiuto della commissione censura. Famoso il processo penale e il rogo di Ultimo Tango a Parigi nel 1976 con l’intervento di Bertolucci all’allora Presidente della Repubblica Leone per salvare solo tre copie in custodia alla Cineteca nazionale come ‘corpo del reato’. Gran parte dei film di PierPaolo Pasolini come La Ricotta, La dolce Vita di Fellini, e Totò e Carolina di Monicelli del 1955.

Altre eclatanti opere del cinema come: Totò che visse due volte di Ciprì e Maresco del 1998, La spiaggia di Alberto Lattuada del 1954, persino Rocco e i suoi fratelli, L’avventura di Antonioni, Dolci inganni, La ragazza in vetrina, Il gobbo, All’onorevole piacciono le donne con Buzzanca.

Per non parlare di Nodo alla gola di Alfred Hitchcock nel 1949 (distribuito poi solo nel 1956) ed Arancia meccanica del 1971 diretto Stanley Kubrick, Il leone del deserto del 1981 di Moustapha Akkad.

Ed ancora: Totò e i re di Roma (1952) di Steno e Mario Monicelli, Anni facili (1953) di Luigi Zampa, Senso (1954) di Luchino Visconti, Le avventure di Giacomo Casanova (1955) di Steno, I vinti (1953) e Il grido (1957) di Michelangelo Antonioni, L’assassino (1961) di Elio Petri. Gioventù perduta (1948) e Il cammino della speranza (1950) di Pietro Germi, Fuga in Francia (1948) di Mario Soldati, Adamo ed Eva (1950) di Mario Mattoli, la Chiave di Tinto Brass.

FONTEansa.it;
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