Venerdì 28, al teatro Bellini di Napoli, si è tenuta una lezione del notissimo storico e (ormai) star del web Alessandro Barbero.

La conferenza, svoltasi nell’ambito del “Lezioni di storia festival“, era incentrata su Dante e il suo rapporto con i guelfi e i ghibellini, sfruttando perfettamente il tema “noi e loro” scelto per l’edizione di quest’anno del festival.
Il Professore ha portato alla luce un aspetto particolare della vita del famoso poeta. Certo, la fama di Dante viene dalla sua abilità letteraria, ma non è da sottovalutare il ruolo da lui svolto come feroce esponente politico della parte guelfa bianca. Ci viene raccontato quindi di un Dante che si giostra tra battaglie, rapimenti, congiure, discorsi politici e famiglie rivali, il tutto condito dall’abituale ironia del Professor Barbero.

L’intera lezione parte e si sviluppa dall’incontro immaginario di Dante con Farinata degli Uberti (noto ghibellino e capo di una delle famiglie più famose di Firenze) raccontato nel X Canto della Commedia.
Uno dei fatti più incredibili, e che ha concorso a rendere questa lezione interessantissima, è il collegamento implicito con il mondo attuale, che ci dimostra che per quanto ogni epoca abbia le sue caratteristiche tipiche, gli uomini (e soprattutto i politici) restano sostanzialmente gli stessi.

Un’altra caratteristica tipica delle lezioni del professore è l’età media degli spettatori in sala.
Infatti si potrebbe scambiare la folla che era presente con quella di un concerto pop o con quella della movida del sabato sera e poco cambierebbe. Un’immagine come questa dà una grande speranza, in un Paese come il nostro dove sembra che la cultura sia accettata solo se spettacolarizzata, ma dove il più delle volte essa rimane assolutamente fuori dai radar.

Ciò che si spera è che i tantissimi giovani presenti, seguendo le tracce e la guida del Professor Barbero, possano dare finalmente ad un campo importante come la storia l’importanza che merita.

Articolo precedenteCoronavirus: preside milanese parla ai suoi studenti citando Manzoni e Boccaccio
Articolo successivo“La Bougie du Sapeur”, il periodico francese che esce solo il 29 febbraio