La Soprintendenza dei Beni Archeologici di Santa Maria Capua Vetere, in questi ultimi giorni sta proseguendo gli scavi nel cantiere presente in corso Aldo Moro. Durante i lavori del suddetto, è riemersa un’antica strada romana che si suppone essere la più importante della civiltà romana: l’antica via Appia. Se così fosse, si tratterebbe del tracciato dell’antica strada consolare romana, che conduceva da Roma a Brindisi. Venne costruita nel 312 a.C. in un momento cruciale della storia romana, nel bel mezzo della seconda guerra sannitica, in cui i Romani dovettero subire l’onta delle forche caudine (321 a.C.).

Ancora oggi, viene ricordata come una delle opere d’ingegneria più grandi del mondo. Il primo tratto fu costruito su una già esistente via che collegava Roma ai Colli Albani, prolungandola fino a Santa Maria Capua Vetere. Grazie ai lavori, finì per essere collegata ad Ariccia / Terracina / Fondi / Itri / Formia / Minturno / Mondragone. Dopo la sconfitta di Pirro nel 268 a.C., venne estesa fino a Benevento, conosciuta allora come Maleventum. Sempre nel III secolo fu ampliata fino ad inglobare Taranto. Solo verso il 190 a.C. raggiunse il porto di Brindisi, passando per Troia (FG), Canosa di Puglia e Bari.

Si prevede, ora, che lo scavo venga inserito nell’ambito dell’ampio progetto nazionaleAppia Regina Viarum“ volto al recupero dell’antico tracciato romano. Con una ventina di milioni di euro sbloccati dallo Stato grazie ai fondi per sviluppo e coesione, saranno quattro le regioni coinvolte: Lazio / Campania / Basilicata / Puglia. L’intento è quello di riportare alla luce l’antico tracciato, valorizzandolo, per poi renderlo fruibile al pubblico.

FONTEvesuviolive.it
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