Quante volte abbiamo sentito ed usato questo termine.

In verità, il pezzotto è un tappeto tessuto con stracci, tipico della Valtellina. Tradizionalmente serviva a riciclare abiti, tovaglie, tende o quant’altro fosse rotto e non più utilizzabile. Era quindi un oggetto povero, che nasce con la cultura contadina e montanara condizionato dalla scarsità dei materiali e dettato dalla necessità di non sprecare nulla.

Ma se in Italia ha un’accezione ben definita, è sicuramente una parola che comprende più significati, oramai usati anche in tutto il nostro bel Paese. Da quello originale, che può indicare solo una mera falsificazione, a quello declinabili in molti altri campi. Insomma si tratta di una parola adattabile a diverse situazioni che possono trarre in inganno o generare un risultato finale scarso.

Anche le sue declinazioni come appezzottato, sempre col significato di falsificato, ad esempio CD contraffatti venduti in mezzo alla strada o un paio di scarpe. Sempre a Napoli, in campo informatico, il pezzotto identifica una fix software effettuata in poco tempo e frettolosamente. Quindi il suo significato rientra nell’ordine di una cosa fatta frettolosamente e di conseguenza malriuscita; sostituibile con taroccato ma non ha lo stesso effetto.

Negli anni ’50 e ’60 si utilizzava con le auto erano dotate di un numero di matricola o di telaio posto sotto al cofano e i malviventi utilizzavano per l’auto rubata quando dovevano sostituire quel numero. Dunque fisicamente il pezzo in cui vi era marchiato il numero di telaio veniva “asportato” e sostituito da un altro pezzo (pezzotto) con numeri identificativi falsificati, saldati e “lisciati” ad opera d’arte proprio per non far emergere l’anomalia. Oggi, viene utilizzato per le moto anche per intendere una modifica di poca importanza o di un riutilizzo tra scarti vari per ricomporre lo stesso mezzo. Ed ancora chi modifica il contatore della luce, del gas o dell’acqua dai cosiddetti furbetti, ad esempio, sul contatore della luce serve per scaricare i kilowatt e pagare in meno rispetto all’energia elettrica realmente consumata.

Tuttavia con la parola pezzotto o pezzuttato o ancora appezzuttato, si utilizza anche per indicare un qualcosa che ci è venuta male tipo una cucitura storta, una festa che sembra invece essere un funerale, o può essere anche una vettura che non parte. Il pezzotto, in questi ultimi casi, suona un po’ come un’ingiuria perché è evidente la rabbia che prende colui che la pronuncia.

Ad ogni modo “pezzotto” viene identificato anche come parte superiore della camicia o quella parte del morsetto con la quale i falegnami tengono ben saldi due pezzi di legname oppure, ancora, la mancia data sottomano e l’ascialone. In verità tutti intendiamo il pezzetto di legno che viene posto sotto la porta di una camera per non farla chiudere o sbattere quando vi è vento, od ancora sotto un tavolo o mobile per livellare un eventuale inclinazione, la cosiddetta supponta.

Pezzotto viene usato anche per indicare persone quando qualcosa non funziona, ad esempio: le donne possono indicare come pezzotto anche il compagno o il marito dicendo di loro “ce l’ha appezzottato” o anche “ha il pezzotto” facendo un chiaro riferimento a qualcosa che non funzionava o funzionava male.

Quindi il contraffatto, il falsificato, il riuscito male, divengono sinonimi di un termine che può andare ad indicare sostituto (voluto o provocato) per rendere simile al vero. Quindi rientra in quell’arte dell’arrangiarsi partenopea, ma che nel tempo è stata indicata e storpiata nel negativo e non nel piacevole altro termine per indicare ‘fatto al meglio’, ovvero sonfrasò/sanfrasò che ha un’origine francese dasains facon” che sta ad indicare una cosa senza misura, fatta male senza aver preso le giuste misure o precauzioni.

Immaginarsi quindi di essere definiti un pezzotto appezzottato è il massimo termine della falsità malriuscita perché essa è così riconoscibile nella sua irregolarità e falsità che viene derisa già a priori.

Quindi è meglio aver fatto alla sanfrasò, che perdere l’equilibrio stabile e l’onestà napoletana con un pezzotto.

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