Akhenaton era un faraone egiziano che apparteneva alla XVIII dinastia e regnò in Egitto per circa 16-17 anni. La sua vita fu costellata di momenti interessanti, come la rivoluzione religiosa e la rinuncia al politeismo, nonché un cambio di nome. L’anno ufficiale della sua morte è sconosciuto, ma si stima che sia deceduto tra il 1336 a.C. e il 1334 a.C. Tale vuoto storico è legato a tutte le rinunce religiose, fatto per il quale non fu mai accettato come re dalla vasta popolazione e così le sue statue furono nascoste, i suoi monumenti distrutti e il suo nome fu rimosso per sempre dalla lista dei re. Addirittura i suoi successori lo definirono il “criminale” e il “nemico” dello Stato.

Fu nel XIX secolo che si ritrovò e riscoprì la città che fece costruire e dedicò al nuovo dio Aton che adorava, una città chiamata Amarna. Fu Flinders Petrie che ebbe l’idea di esplorare la tomba dove fu sepolto e trovò una mummia all’interno di quella contrassegnata dal codice KV55. Dopo molti test e analisi, è stato stabilito che il DNA trovato all’interno della tomba apparteneva al padre di Tutankhamon, ovvero Akhenaton.

Figlio di Amenhotep III, salito al trono venne incoronato nella città di Tebe, ed è esattamente qui che iniziò il suo regno. La sua prima missione fu quella di decorare l’ingresso meridionale del tempio del loro dio principale, Amon Ra, ma presto decise di seguire un’altra religione, mettendosi nei guai. La sua rivoluzione religiosa ebbe inizio con una grande enfasi nell’adorare il dio del sole Aton, respingendo gli dei ed affermando che esistesse un solo dio: Aton, che possedeva la stessa forza e poteri di tutti gli dei messi insieme. E’ chiaro che al popolo non piacessero le nuove credenze che erano state imposte loro, il che spiega perché dopo la sua morte tutti i dipinti di Aton furono rimossi e tutti i tesori che erano legati a questa religione distrutti.  In verità ci sono due teorie legate al  tesoro di Akhenaton e la prima suggerisce che quando il re morì, era ovvio che qualcuno della sua famiglia avrebbe preso il trono e così si pensa che sia stata la sua famiglia a salvare il tesoro e a trasferirlo in un luogo diverso. La seconda teoria suggerisce che il tesoro di Akhenaton sia stato distrutto o derubato nel processo di eliminazione del re dalla storia.

Nefertiti

All’inizio del suo regno Akhenaton sposò Nefertiti, da cui pare ebbe 6 figlie. Ebbe anche un figlio, Tutankhaten, che in seguito cambiò il suo nome in Tutankhamon, con la sua seconda figlia, che gli archeologi chiamarono “The Younger Lady” la cui mummia fu trovata intatta. Da altre iscrizioni si è appreso che Akhenaton aveva un’altra moglie di nome Kiya. Ci sono affermazioni che lei sia la madre di Tutankhamon e sia la madre di Smenkhakre, e che teoricamente non sia mai stata una moglie ma solo una madre dei figli di Akhenaton. Ma Nefertiti era la regina egiziana e la Grande Moglie Reale del suo re. Stava anche seguendo le credenze religiose di suo marito, come avrebbe fatto ogni buona regina. Il suo busto è l’oggetto più copiato dalla mitologia dell’antico Egitto e quello originale si trova ora nel Neues Museum di Berlino. Si tratta di una delle grandi opere del famoso Thutmose e fu trovata dagli archeologi nel suo “ufficio”. Il busto è di grande importanza per comprendere le proporzioni facciali degli antichi egizi.

La morte del re Akhenaton è qualcosa che non è stato chiarito. Ci sono possibili malattie legate ad essa. Una delle ipotesi è che Akhenaton soffrisse della sindrome di Marfan, che è una rara malattia ereditaria del tessuto connettivo che causa alterazioni oculari, ossee, cardiache, dei vasi sanguigni, polmonari e del sistema nervoso centrale. Questa sindrome è causata da mutazioni del gene che codifica per la proteina detta fibrillina. Infatti il suo torace era infossato, le lunghe dita a forma di ragno, aveva problemi cardiaci a causa del torace infossato, palato alto ricurvo e problemi alla vista. Tale condizione senza un’assistenza medica adeguata era sufficiente per condurre alla morte, e così fu per uno dei più famosi faraoni egiziani. Il suo corpo, che dapprima si trovava nella grande città di Amarna, fu poi trasferito a Tebe. Oggi sappiamo che Akhenaton è posto nella tomba di Meryra II. Questa scoperta aiuta a riempire molti pezzi di puzzle vuoti e ci dà un’immagine chiara degli avvenimenti di 3.300 anni fa.

 

In foto di copertina: l’attore californiano Amin El Gaban

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Dott.ssa Assunta Mango, laureata in economia all’Università Federico II, giornalista, scrittrice, ricercatrice e mobility manager, addetta alla selezione e valutazione del personale nonché progettista presso il Comune di Napoli. Ha pubblicato: “Napoli Esoterica: I tre Decumani“, "Tempo e Tradizioni: I mestieri nel Presepe Napoletano", "Storie e leggende tra i due laghi“, "Mirate al cuore", "Io, sono Giuditta". Regista e sceneggiatrice di commedie teatrali e socia fondatrice dell’Associazione “Oltre i Resti“.