Il mal di testa colpisce tutti, almeno una volta nella vita. In Italia moltissime persone soffrono di emicrania e cefalea in maniera frequente. Pochi, però, sanno che spesso tali disturbi sono causati da qualcosa che si è mangiato.

  1. I salumi sono ritenuti gli alimenti più a rischio, per il loro contenuto di nitrati e nitriti, sostanze usate per la loro conservazione, ma che hanno come effetto anche quello di fare aumentare il diametro dei vasi sanguigni. Tra quelli più pericolosi ci sono salame prosciutto crudo / bresaola / speck / coppa.
  2. formaggi stagionati, cioè quelli che hanno una maturazione lunga contengono tiramina, sostanza che stimola la liberazione di catecolamine, che possono provocare un aumento della pressione del sangue, favorendo così la comparsa della cefalgia.
  3. L’alcool è una sostanza che fa aumentare il diametro dei vasi sanguigni e, se bevuto in quantità eccessiva, può scatenare l’emicrania; nelle persone predisposte, però, bastano piccole quantità per provocarla. In particolare, nei vini rossi e nella birra è contenuta una discreta concentrazione di tiramina, che può favorire la cefalea.

Ecco alcune semplici regole alimentari di prevenzione:

– Evitare i cibi freddi: il freddo stimola le terminazioni nervose del palato. Se consumati rapidamente, gelati e bevande ghiacciate possono avere questo effetto. Meglio quindi, evitarne il consumo.

– Ridurre gli stravizi: la comparsa del mal di testa improvviso e di breve durata è quasi certo se sono presenti musica ad alto volume e fumo subito dopo aver mangiato. Per quanto possibile, è importante stare tranquilli, eliminando queste cattive abitudini.

– Non saltare la colazione: lo scarso apporto di zuccheri causa un calo del loro livello che fa dilatare i vasi sanguigni dalla testa per far giungere più sangue al cervello. Per evitare questo, è bene garantire all’organismo una riserva di energia con una primo pasto abbondante.

 

Fonte articolo & foto: https://casabenessere.wordpress.com/2013/03/29/mal-di-testa-la-causa-e-spesso-nel-cibo, 29 marzo 2013

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