Piazza Monteoliveto, dopo un periodo di tempo non indifferente, ha visto l’omonima fontana di nuovo a disposizione delle persone del quartiere, dopo un restauro e la messa in sicurezza con una recinzione realizzata dall’Asia.

Tale, controverso provvedimento, adottato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, in collaborazione con il Comune di Napoli e l’Azienda Servizi Igiene Ambientale di Napoli, è stato messo in atto per proteggerla dalle continue azioni vandaliche avvenute negli ultimi anni, in quanto posta nel cuore della movida del centro storico partenopeo.

Basata sul disegno della preesistente recinzione ottocentesca, la struttura del recinto risulta modulare e smontabile in caso di necessità, oltre ad ancorarsi al basamento lapideo della fontana, che ospita la celebre statua fatta di bronzo del monarca Carlo II di Spagna.

In tempi recenti, la drammatica storia dei danni subiti dalla fontana, dopo numerosi atti vandalici che ne hanno deturpato i marmi e rendendola una pattumiera, causando anche azioni che hanno portato a un pesante rallentamento dei lavori di messa in sicurezza, potrebbe finalmente aver fine, almeno per il Servizio Valorizzazione della città storica del Comune di Napoli.

Ideata inizialmente da Bartolomeo Mori e Pietro Sanbarberio sotto la supervisione dell’architetto e ingegnere Donato Antonio Cafaro, ai quali subentrarono Dionisio Lazzari e Giovanni Mozzetti dopo la morte del Mori nel 1671, la statua fu poi realizzata dagli scultori Giovanni Maiorino e Giovanni D’Auria su disegni finali di Cosimo Fanzago.

Ad eseguire i lavori, se ne occupò Francesco D’Angelo, che riuscì a portare a termine l’opera solo nel 1673 dopo una lavorazione complessa e difficile, basata sul lavoro di chi lo aveva preceduto, secondo le volontà dei committenti.

Ora bisogna sperare che, finalmente, l’intera zona possa riuscire a rimettersi in piedi e ad essere riqualificata, dopo pure il crollo delle mura perimetrali della chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, che mostra come l’inciviltà sia arrivata a livelli impietosi ed ingestibili.

FONTEIl Mattino
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