A.A.A. Vendesi in via San Biagio dei librai 114, palazzo d’epoca con annessa cappella gentilizia .

Cortile

 

Il Monte di Pietà, un pezzo della storia di Napoli scampato a due incendi e alla rivoluzione di Masaniello, a cinque  secoli di  occupazioni e saccheggi  stranieri, ai bombardamenti alleati  e …al terremoto, non riesce a superare l’avidità e l’ingordigia  della speculazione finanziaria. Acquisito (con una procedura a dir poco scandalosa) per poche lire, insieme al patrimonio  antico e glorioso  del Banco di Napoli,  dall’ Istituto San Paolo di Torino  nel 2002,  è stato messo in vendita dall’ attuale proprietà con la totale indifferenza delle istituzioni. Nessun diritto di prelazione fin ora effettuato  né dal Ministero dei beni culturali, né dalla Regione, né dal Comune . Solo lo sdegno e l’ira di molti comitati civici, di ex dipendenti del Banco di Napoli , Associazioni e di tanti cittadini.

Stemmi sull’ ingresso-Sulla sinistra quello del vicerè Enrico de Guzman, conte di Olivares (costruttore del Palazzo) Sulla destra quello della città di Napoli- Al centro quello del  Monte di Pietà.

Eppure non stiamo parlando di un palazzotto di provincia ma di un monumentale palazzo nel pieno centro storico  opera di Giovan Battista Cavagna,  uno dei più bei  palazzi monumentali  del  manierismo napoletano,  che include una cappella che è un gioiello del barocco napoletano. Sull’ esterno della facciata della cappella due splendide statue di Pietro Bernini la “Carità” e la “Sicurezza

Pietro Bernini -La Carità” e “la Sicurezza”

Pietro Bernini "La sicurezza"Nel timpano dell’ ingresso  fa bella mostra una monumentale pietà di Michelangelo  Naccherino con due angeli di Tommaso Montani.

Michelangelo Naccherino – Pietà

Interno Cappella

Entrare in questa cappella fa rimanere il visitatore “a bocca aperta”. Suggestione e  meraviglia trasmettono gli stucchi dorati e la volta affrescata da  Belisario Corenzio Sulle parti tele di Ippolito Borghese e Girolamo Imparato e al  centro sull’altare “una deposizione” capolavoro  di Fabrizio Santafede .

Interno – Tela laterale sinistra “Resurrezione” -iniziata dall’ Imparato e completata dal Santafede

Nell’antisagrestia si trova il sepolcro del cardinale Acquaviva di Cosimo Fanzago. Ancora  più affascinante e notevole è la Sagrestia, decorata  con allegorie su decorazioni in oro; sulla volta un meraviglioso affresco di Giuseppe Bonito.

Sulla destra si accede alla Sala delle  Cantoniere, un altro esempio di arte settecentesca, con pavimento maiolicato e affreschi; qui sono  collocati i ritratti di Carlo III di Borbone e di Maria Amalia. Inoltre nella sala è conservata anche una Pietà lignea di ignoto maestro napoletano del tardo Seicento che è un vero incanto. La sala è detta delle cantoniere  per la presenza di quattro meravigliosi mobili in legno intagliato, dorato e dipinto, di gusto rococò, inseriti in una leggera decorazione a trompe-l’oeil .

Ignoto “Pietà”- Sulla destra una delle quattro cantoniere

Ebbene tutto questo, un vero tesoro artistico di incommensurabile valore, senza contare poi ciò che ha rappresentato il pio monte per la storia e l’economia della città, si vende come se fosse una villetta al mare.

Altare Maggiore “Deposizione del Santafede

Foto dall’archivio personale dell’ autore

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cortile interno

 

 

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