I rapporti tossici tra famigliari.

Un tema sociologico spesso affrontato non solo da psicologi e altri addetti del settore, ma anche dalla televisione, che ha cercato di interpretare sia l’evoluzione che l’involuzione dei rapporti interpersonali tra persone di una stessa famiglia, dimostrando come, a volte, odii, ripicche e faccende mai realmente chiarite possano portare a determinate situazioni mai chiarite del tutto. In ambito teatrale, meritevole di citazione, per l’incisività e la forza con cui viene trattato, è l’opera del drammaturgo statunitense Tennessee Williams, La Gatta sul Tetto che Scotta, da lui composta nel 1954, e per la quale venne insignito del suo secondo Premio Pulitzer, mentre il primo lo aveva ottenuto per Un Tram che si chiama Desiderio nel 1948.

Harvey Big Daddy” si prepara a festeggiare il suo ultimo compleanno con la sua famiglia, in quanto all’oscuro di avere un cancro al colon in quanto glielo hanno tenuto nascosto. Ma, intorno a lui, vi è solo il disfacimento di coloro che, forse, dovrà lasciare: il figlio Brick, che consuma nell’alcol il senso di colpa per aver “abbandonato a sé stesso” l’amico Skipper e l’altro figlio, Cooper, la cui moglie fa capire, senza vergognarsi, di considerare ogni cosa di sua esclusiva proprietà. Capendo, a un passo dalla fine, di essere solo un ipocrita, tenterà un ultimo disperato tentativo di riconciliazione, provando a salvare Brick dal suo “demone nella bottiglia” e a cercare di fargli ricostruire il suo matrimonio con Margareth prima che affondi del tutto, per poi aiutare Cooper, prima che la “rapacità della sua consorte finisca per inghiottirlo, privandolo di quel poco di onestà rimastagli dopo anni passati a difendere “determinati soggetti”.

Nell’epilogo, Harvey riuscirà ad avere anche il coraggio di confrontarsi con lo spettro di suo padre, morto povero ma libero, comprendendo che egli, in realtà, gli ha lasciato l’eredità più bella: dei ricordi felici, gli unici avuti in tutta la sua vita, passata a sfuggire all’indigenza provata da giovane.

La Gatta sul Tetto che Scotta – il lato oscuro di una famiglia perbene

FONTEwikipedia.org
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