Il Guardian, qualche giorno fa, ha pubblicato in anteprima l’anticipazione di un rapporto delle Nazioni Unite – che a breve sarà pubblicato dall’organizzazione Web Foundation – dal quale traspare che l’accesso a Internet è in fase di rallentamento in maniera costante.

Dai dati rilasciati – e che l’organizzazione creata dall’inventore del World Wide Web, Tim Berners Lee, dovrebbe rendere noti il mese prossimo – in un decennio la perdita può essere calcolata in circa 10 punti percentuali, ai quali ha fatto da contraltare un rialzo del 20% ed un abbassamento di cerca il 6%.

Il momento in cui Internet ha cominciato a subire quella che molti definiscono una “brusca battuta d’arresto” è iniziata nel 2015, a causa degli svantaggi che devono affrontare coloro che vivono in aree povere ed isolate, tra cui le donne del continente africano.

Il paese che, finora, detiene il record di individui che utilizzano Internet è la Cina, che da tempo ha raggiunto la quota di 800 milioni di persone, nonostante i vari divieti e i controlli che, fin troppo spesso, tale nazione mette in atto a “scopo difensivo”.

Le origini di Internet partono dalla Guerra Fredda, come sistema di difesa e di controspionaggio, con il progetto Arpanet, inaugurato nel 1972, che riesce ad espandersi grazie alle preziose collaborazioni con le reti della francese Cyclades e della norvegese Norsar.

La data ufficiale di nascita di Internet, così come lo conosciamo, è il 27 Ottobre 1980, mentre il protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol) che consente una lettura ipertestuale, non-sequenziale dei documenti, fu creato 11 anni dopo da Tim Berners Lee, che ideò anche il primo sito web il 6 Agosto di quello stesso anno.

In Italia la prima connessione ad Internet fu al Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico dell’Università di Pisa il 30 Aprile 1986, alle ore 18 con i finanziamenti del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Solo tra diversi anni si potrà dire se Internet proseguirà o se, alla fine, cesserà, per entrare nella leggenda come molte altre cose che lo hanno preceduto.

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