Il Grand Hotel Vesuvio, sito in via Partenope, festeggia i cento quaranta anni di attività, grazie alle capacità imprenditoriali della famiglia Maione, che gestisce da tempo questa struttura di prestigio e di vanto. Famosa per l’aver accolto ospiti internazionali con grande abnegazione e amore, è da tempo motivo di orgoglio e soddisfazione per Napoli.

Costruito dal finanziere belga Oscar du Mesnil – che si trovava a visitare la città con la moglie – nel 1882, intravide un enorme potenziale all’interno del programma di risanamento dei quartieri più degradati e nelle modifiche del lungomare napoletano. Ma, a spingerlo a rischiare fu anche l’incanto che provò nei confronti del luogo e della sua popolazione.

Distrutto nel corso della Seconda Guerra Mondiale, risorge in appena due anni, dotandosi di due piani supplementari, da allora facenti parte dello stabile. Fin dall’inizio, ha ospitato personaggi famosi che giungevano in visita nella city grazie alla sua estrema eleganza e a una meravigliosa vista sul mare: tra di loro Guy de Maupassant / Oscar Wilde / Gabriele D’Annunzio. Ma, soprattutto, il tenore Enrico Caruso, che lo considerava la sua “casa napoletana”, e al quale è stato intitolato, diverso tempo fa, il ristorante del roof-garden.

FONTEvesuviolive.it
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