I medium, spesso, hanno anche comunicato grazie all’invenzione della tavola parlante chiamata Tavola Ouija, costituita da un pannello recante lettere e numeri e un’assicella munita di rotelle, sulla quale si posa la mano e che si sposta da una lettera all’altra, formando frasi o parole.

Un altro sistema utilizzato è la scrittura automatica, in cui la mano sembra essere guidata da uno spirito disincarnato. La medium Hélène Smith teneva sedute spiritiche a Ginevra, durante le quali i tavoli levitavano, si udivano voci di spiriti e si realizzava tale tipo di scrittura. Asseriva che questi ultimi guidavano la sua mano, facendole scrivere saggi in arabo o in un linguaggio sconosciuto – detto marziano – nonchè disegnare paesaggi astrali, che diceva di aver visitato nell’aldilà.

Queste sedute furono rese famose da un professore svizzero, Théodore Flournoy, che si servì di tecniche psicanalitiche per indagare su questi fenomeni e per circa cinque anni fece accurate indagini sul suo passato, cercando di trovare riscontro alle date storiche che lei diceva di aver ricevuto dagli spiriti ed andò a visitare i luoghi che asseriva di aver visto nelle sue visioni.

Flournoy giunse alla conclusione che queste visioni in stato di trance, non erano altro che l’amplificazione dei suoi ricordi e che le lingue sconosciute da lei parlate, erano in realtà di derivazione terrestre, in quanto un esperto di sanscrito disse che poteva far risalire al 98% delle parole misteriose a lingue note. La sua ricerca fu pubblicata nel suo libro del 1899 dal titolo Dalle Indie al Pianeta Marte, ma fu osteggiato dagli spiritisti del tempo, che asserivano che il linguaggio marziano parlato dalla Smith e le sue visioni, erano opera di entità soprannaturali.

 

Fonte articolo & foto: https://misterieprofezie.blogspot.com/2022/05, Fabio Giovanni Rocco, picryl.com, 26 maggio 2022

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