Pochi giorni fa, Michael Jackson avrebbe compiuto 60 anni, se non fosse morto a causa di un attacco cardiaco provocato dal Propofol, il farmaco anestetico che lo aiutava a dormire.

A 10 anni dalla sua prematura scomparsa, forse è possibile solo oggi analizzare la sua complessa ed umana figura.

Il Re del Pop (come veniva soprannominato), grazie alle sue straordinarie capacità nella musica, nella danza e nello spettacolo, è riuscito a divenire uno tra i pochi artisti a essere stato inserito due volte di seguito nella Rock and Roll Hall of Fame (e ad entrare nella Songwriters Hall of Fame e nella Dance Hall of Fame nonostante, come ballerino, provenisse dal mondo pop e rock).

Un uomo che, oltre alle sue grandi capacità artistiche, ha saputo dimostrarsi alquanto impegnato nel sociale (come quando donò 1,5 milioni di dollari, al Brotman Medical Center di Culver City per un centro ustionati che porta il suo nome) e, a testimoniarlo, i numerosi concerti benefici i cui ricavati sono stati destinati ai più bisognosi, insieme ai brani i cui ricavati sono andati in beneficenza:

We Are the World nel 1985 (per le popolazioni affamate dell’Africa orientale), Heal the World nel 1991 e Earth Song nel 1995 (destinati alla Heal the World Foundation) e What More Can I Give nel 2001 (per le famiglie delle vittime degli attentati dell’11 settembre).

Ma, oltre alla luce, Jacko aveva anche le sue zone d’ombra.

La dipendenza dai farmaci, in parte causata dalla vitiligine (malattia che causa la perdita del colore della pelle, rendendo l’epidermide simile a macchie chiare e che quasi distrusse la sua pigmentazione) e che lo spinse ad utilizzare antidolorifici e farmaci per dormire.

Ma, più di tutte, le accuse di molestie ai minori, alimentate anche dalle sue “stranezze” (facilmente spiegabili come sintomi di una “sindrome di Peter Pan”, in quanto lui cercava di vivere quell’infanzia che gli era stata negata dalla povertà e dal pessimo rapporto con il padre, senza rendersi conto che ciò gli danneggiava l’immagine pubblica).

Il Re E ‘Morto; Lunga Vita al Re.

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