Tra le biblioteche più antiche d’Italia, la Biblioteca Universitaria di Napoli è famosa in quanto possiede un patrimonio libraio quantificato in un milione di testi. Un’inestimabile ricchezza culturale nella quale, ora, spiccheranno la bellezza di quattrocentocinquanta incunaboli – particolari libri stampati prodotti grazie all’invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutemberg – la cui “qualità artistica” è pari ai manoscritti quattrocenteschi.

Tra i volumi “riportati alla luce” vi sono la prima edizione stampata a Napoli – nel 1477 – della Divina Commedia e diverse preziose edizioni a stampa del Canzoniere e dei Trionfi di Petrarca, oltre ad opere di autori come Cicerone / Orazio / Ovidio / Virgilio / Tacito / Boccaccio / Tommaso d’Aquino. Ora, gli allievi della Scuola di Alta Formazione in Storia e Filologia del manoscritto e del libro antico e i dottorandi della Scuola Superiore Meridionale avranno il non facile compito di occuparsi di questo inestimabile tesoro, di cui non vi è ancora una precisa e dettagliata catalogazione per età e pregio. A testimoniare la loro importanza, non solo gli autori che le hanno composte, ma anche l’enorme cura artigianale legata alla loro realizzazione, testimonianza dello straordinario lavoro di decorazione, che ne ha aumentato notevolmente il prestigio filologico.

FONTEvesuviolive.it
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