Il 29 ottobre al Centro Svizzero di Milano da Pandolfini saranno battuti all’asta cinquantacinque opere che condensano la storia dell’arte tra ‘800 e ‘900, un tempo appartenute a Calisto Tanzi, fondatore e patron della Parmalat.

La casa d’aste fiorentina ha mantenuto il riserbo sulle opere, che con l’uscita del catalogo, oggi sappiamo che è intitolata “Tesori Ritrovati – Impressionisti e Capolavori Moderni da una raccolta privata“.

A precedere l’asta quattro esposizioni: la prima a Parma, in chiusura oggi, poi Firenze, Roma, infine Milano.

L’amministratore delegato Pietro De Bernardi spiega che la vendita è “l’evento degli ultimi 50 anni”: si tratta di “un nucleo di opere che in Italia non sono comuni perché è un collezionismo internazionale, io non ho ricordo di un catalogo del genere fatto in Italia“.

Continua spiegando: “Dopo una valutazione preliminare sono stati creati due macro lotti: uno con opere di carattere locale, con artisti emiliani e parmensi e l’altro con 55 opere di carattere nazionale e internazionale che avevano bisogno di una visibilità diversa“.

La straordinaria collezione contiene opere di grande prestigio come ‘La Falaise du Petit Ailly à Varegenville’ di Monet, ‘Nature morte au citron, à l’orange et au verre’ di Picasso, stimati ciascuno oltre un milione di euro. L’elenco comprende maestri italiani dell’800 come Segantini, Zandomeneghi e De Nittis; impressionisti francesi tra cui Pissarro e Manet, due opere di van Gogh, ed ancora Gauguin e Paul Signac.

Amministratore delegato informa che: “c’è già interesse da tutto il mondo: Italia, Stati Uniti, Asia, Europa, stanno arrivando richieste di fotografie e di report aggiuntivi da più paesi. Prevedo che le opere saranno acquistate da clienti di tutto il mondo, compresi italiani che hanno passione e forza economica“.

Ad attirare l’attenzione sono le tante opere e i tanti artisti tra cui Picabia e Chagall, Miro’, Magritte, Modigliani, Toulouse-Lautrec, Cezanne, Kandinskij, Balla e Boccioni. Opere che sono state in parte sequestrate in seguito al fallimento Parmalat.

Complessivamente, tra dipinti e sculture si parte da una base tra i 6-8 milioni di euro.

L’unica certezza è che tre dipinti non potranno lasciare l’Italia: sono la ‘Finestra di Dusseldorf’ di Giacomo Balla con una stima di 70.000-100.000 euro), ‘Le Poulailler’ di Francis Picabia stimata a 150.000-250.000, e la ‘Donna con cane’ di Vittorio Matteo Corcos valutata 80.000-120.000. Esse non ha concesso il certificato di libera circolazione essendo state ritenute di interesse culturale particolarmente importante dalla commissione del Mibac.

FONTEansa.it
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