All’interno dell’area archeologica di Stabiae, sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. al pari di Ercolano e Pompei, sono emersi i resti di un serbatoio idrico in piombo, facente parte dell’impianto di distribuzione dell’acqua romano. Recuperato all’interno del peristilio piccolo – o giardino colonnato – della Villa Arianna, presenta un eccezionale stato di conservazione soprattutto nelle decorazioni, e potrà essere studiato al fine di comprendere il funzionamento di regolazione del flusso dell’acqua nei vari ambienti della villa.

Insieme al pezzo, sono emerse anche due tubazioni che permettevano di alimentare sia l’impianto termale che il gioco d’acqua che doveva abbellire l’impluvio – la vasca centrale di raccolta delle acque – normalmente presente nell’atrio. Il serbatoio, per la presenza delle sue chiavi di arresto, doveva rientrare nella tipologia di impianti e apprestamenti che, ancora oggi, destano stupore per la loro “struttura moderna” fin dai primi “recuperi” tra Stabia, Pompei e Oplontis.

FONTEansa.it
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