Viola Peters era una brava donna benestante che aiutava i suoi concittadini nella zona rurale di McCaysville, in Georgia, impiegando i propri averi supportando la chiesa Battista, comprando libri, banchi e materiale scolastico per l’orfanotrofio locale nel periodo della Depressione del 1929-1939. Nell’ottobre del 1934 a McCaysville, giunse un certo Tom Cullin, un vagabondo che, dopo aver trovato un lavoro nella raffineria di rame locale, tentò di corteggiarla, allo scopo di farla innamorare, per vivere di rendita per il resto della sua vita, ma fallì in peno nel suo scopo e, nel luglio del 1935, penetrò nella sua casa, strangolandola con una corda dopo averle fatto violenza.

Per quasi tre settimane, fece credere ai concittadini che Viola fosse andata ad Atlanta per aiutare la sorella malata e che gli aveva chiesto di controllare la casa in sua assenza. In realtà, l’uomo ammassava ogni oggetto di valore dentro sacchi di iuta, ma quando tentò di fuggire, fu fermato dalla polizia nel pieno della notte con la refurtiva.

Condannato a quindici anni di carcere per l’omicidio della donna, Cullin fu impiccato da una folla inferocita sul vecchio ponte del fiume Toccoa, disgustata da quello che era accaduto e, in una foto realizzata da uno dei testimoni, Garrett Killian, si nota il fantasma di Viola Peters che osserva il corpo penzolante di chi l’ha uccisa.

 

FONTEbrividihorror.it
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