“Cattive acque”, questo il titolo di un bel film di denuncia civile e morale.
E’ la storia vera dell’avvocato di Cincinnati (Ohio) Rob Bilott, socio di un importante studio legale, patrocinatore dell’industria chimica americana. Un avvenimento sconvolgente cambia per sempre la sua vita professionale, scoprendosi tenace accusatore, in una crociata ventennale, della famosa industria chimica Dupont.
Alla fine degli anni novanta riceve in ufficio la visita di Wilbur Tennant, un contadino della Virginia, conoscente di sua nonna. Wilbur gli riferisce che gli animali della sua fattoria si comportano in modo strano e il più delle volte muoiono, convinto sia colpa dell’acqua del lago a cui si abbeverano. La stessa in cui il colosso della chimica Dupont sta scaricando rifiuti tossici da decenni.
La denuncia è supportata da decine di videocassette in cui l’allevatore documenta il danno evidente agli organi interni degli animali a cui ha effettuato lui stesso l’autopsia.
Il regista Todd Haynes va a cercare il veleno invisibile della malefica Dupont che inquina il cuore dell’american way of life sull’altare di una scoperta, quella del Teflon, sulla quale ha costruito un impero, celandone i pericoli per la salute.
Solo la tenacia di Billot e la sua ferma convinzione di essere nel giusto e di difendere gli interessi di migliaia di cittadini danneggiati nel corpo e nella mente, porteranno la vicenda, tra “class action” e la resistenza dei “poteri forti”, a uno sviluppo apparentemente positivo, con il risarcimento di milioni di dollari da parte della Dupont. Ma il denaro non potrà in ogni caso risarcire il danno morale e alla salute perpetrato ai danni degli inconsapevoli cittadini.
Ma quanti di questi delitti ai danni dell’ambiente e dell’ecosistema vengono normalmente commessi passando sotto silenzio, in nome dello sviluppo sfrenato di un’economia capitalistica che si fa beffe della dignità e della salute dell’essere umano.
Mark Ruffalo interpreta efficacemente la personalità di Rob Bilott, tra l’altro fisicamente sofferente. Tim Robbins, nei panni del capo e Anne Hathaway, in quelli della moglie, alternano brillantemente supporto e perplessità sulla condotta di Rob, ma alla fine si troveranno uniti nella battaglia contro un mostro apparentemente invincibile.