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In ricordo di Massimo Troisi un fumetto sulla vita

A 26 anni dalla sua morte, un’occasione per leggere e scoprire i segreti della sua vita

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Il 4 giugno 1994 a Roma, morì Massimo Troisi, uno degli attori più importanti del panorama Napoletano.

I suoi film, le sue commedie e i suoi interventi comici in televisione sono per Napoli, momenti impressi nelle menti e nei cuori come fossero ricordi di un parente che ha reso la vita di tutti più leggera e divertente.

Il 4 giugno 2020, arriva un graphic novel con il marchio di Beccogiallo, casa editrice padovana specializzata in graphic journalism, che ripercorre la sua storia partendo dagli inizi, la sua carriera ed il grande successo ottenuto.

Il libro è stato realizzato da Tommaso Vitiello, sceneggiatore e dialoghista di Torre del Greco, vincitore del premio Siani per un excursus a fumetti sull’omicidio di Angelo Vassallo e Luca Albanese, disegnatore beneventano, autore di Exit: “Dossier sul fine-vita“.

La biografia rappresentata è in forma di tavole disegnate che parte da un ricordo personale di uno degli autori: un vecchio televisore sintonizzato su un canale che trasmette il film “Le vie del signore sono finite” e un ragazzino di nome Ugo, che associa la figura di Troisi al problematico barbiere Camillo, ovvero il padre.

Quando mi venne proposta la possibilità di raccontare la vita di Massimo Troisi in un fumetto, accettai nonostante il timore che un personaggio del genere possa generare; alla luce di questo, pensai per il progetto, di chiamare uno scrittore come Tommaso, esperto nel lavoro del dietro le quinte della scena teatrale Campana: quest’ultimo mi propose di ripercorrere la sua carriere attraverso gli occhi della generazione attuale, riportando quindi il suo successo contestualizzandolo con la nostra società, quella legata ai social e al web”. Queste le parole di Albanese rispetto a come è stato l’approccio inziale con questo lavoro e a come le emozioni forti che ci legano a Massimo Troisi possano generare preoccupazioni e timori sulle aspettative alte che le persone avranno di questo fumetto, dopo aver letto la trama ed il protagonista.

Vitiello da parte sua aggiunge: “Confesso di non aver subito accettato, ho pensato di non essere in grado, chi ero io per parlare di Troisi e raccontare la sua vita e la sua storia personale? Una coincidenza o forse un segno del destino però, mi fece cambiare idea, quando in televisione per puro caso, mi apparse davanti una sua intervista fatta da Isabella Rossellini a indovina chi, è stato dopo aver ascoltato i suoi racconti che presi il mio cellulare e decisi di prendere parte al progetto.”

Il volume ripercorre la vita dell’attore partendo dal suo esordio sul palcoscenico nei panni di Pulcinella, alla sua amicizia con Lello Arena ed Enzo Decaro, la nascita del trio La Smorfia, il debutto negli studi Rai, la sua storia con Anna Pavignano e la strada da solista iniziata sul set del film “Ricomincio da Tre”.

Per Albanese, Troisi rappresenta due figure distinte: l’attore buffo e quello romantico. La sua schiettezza è sempre stata affascinante ed il suo aspetto umano in primis ha fatto sì che diventasse uno dei più grandi interpreti italiani.

C’è un tema che mi ha particolarmente colpito seguendo la sua carriera, quello della malattia. Che sia mentale o fisica, tutti i suoi personaggi almeno una volta si sono rapportati, perché è per lui cosi importante? È questa la spinta che mi ha permesso di scrivere quello che mi mancava”.

Massimo Troisi è una di quelle figure che ci mancheranno per sempre, nonostante gli anni che passano e gli approdi dei nuovi volti emergenti in televisione, le sue battute ed il suo modo di vedere la vita ha da sempre affascinato i Napoletani ma anche coloro che non sono legati particolarmente a questa città.

Il suo essere così schietto e divertente anche in situazioni pesanti ha portato e continua a portare con i suoi film tanta armonia nelle case di tutte le persone che guardano un suo film, ma l’aspetto di Troisi che lo rende tra i più grandi è di certo il suo essere romantico, innamorato dell’amore e delle cose che ci fanno stare bene, la sua capacità di spiegarlo in modo semplice ma chiara. Una delle sue frasi più belle ne racchiude il suo pensiero forte e chiaro: “L’amore è quella cosa che tu sei da una parte, lui dall’altra e gli sconosciuti si accorgono che vi amate, chest’ è!”.

Massimo, a quasi 26 anni dalla sua morte, continua ad essere nelle nostre case con i suoi film ed i suoi racconti, le sue battute sono fissate nella mente di tutti e il suo essere uomo puro e semplice lo ha reso parte dei nostri cuori come un parente che nonostante non c’è più, dentro di noi, continua a vivere per sempre.

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