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Televisione – Anno Zero

Le origini di uno degli elettrodomestici più amati

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Le origini di uno degli elettrodomestici più amati

25 marzo 1925: l’ingegnere scozzese John Logie Baird, dal proprio laboratorio situato al primo piano del grande magazzino Selfridges di Oxfort Street a Londra, rende di dominio pubblico i risultati dei suoi studi sulla trasmissione dell’immagine, che daranno vita alla televisione come oggi la conosciamo.

Grazie all’utilizzo di uno speciale disco bucherellato, ideato dal tedesco Paul Gottlieb Nipkow nel 1883 che, attraverso la rotazione, analizza le immagini, Baird scansiona un’immagine in trasmissione, riuscendo a sincronizzarne un’altra grazie al processo di ricezione da lui sviluppato.

Pochi mesi dopo tale dimostrazione, Baird dà vita alla prima vera trasmissione televisiva, mostrando l’immagine del viso di William Taynton – un fattorino del laboratorio dove lavora l’inventore – ripetendo l’evento il 26 gennaio del 1926 quando trasmette, da una stanza all’altra, il viso della sua socia Daisy Elizabeth Gandy, alla presenza di numerosi scienziati della Royal Institution e di un folto giornalisti invitati per l’occasione, che testimoniano la nascita della tv.

Ma sarà solo nel 1929, potendo utilizzare gli impianti della BBC, che si assisterà alla trasmissione del primo programma televisivo sperimentale mentre, tra il 1932 e il 1935 la BBC inizierà ad effettuare programmi televisivi regolari, trasmessi in tutta l’Europa occidentale, grazie agli apparati che Baird ha costruito.

Sarà sempre grazie alla sua invenzione che verrà realizzata la prima trasmissione televisiva transoceanica, da Londra a New York, per poi iniziare a trasmettere le prime immagini a colori; solo nel 1939 la sua televisione elettromeccanica sarà dismessa, per essere sostituita dalla televisione di tipo elettronico.

In tale periodo nascono in Europa le prime trasmissione regolari di programmi televisivi: in Inghilterra, alla vigilia della Seconda guerra mondiale sono in circolazione 20.000 video ricevitori; in Germania, nell’estate del 1936, i Giochi della XI Olimpiade di Berlino vengono trasmessi in diretta, per otto ore giornaliere.

È nel 1934 che hanno inizio le prime prove sperimentali, nel centro Eiar di Torino – destinato a diventare la Rai – che poi si sposterà a Roma nella storica sede di via Asiago 10, venendo interrotte il 31 maggio 1940 per ordine del governo. A causa di interferenze riscontrate nei primi sistemi di navigazione aerea.

Solo l’11 settembre 1949, grazie ad una trasmissione dalla Triennale di Milano presentata da Corrado, si riprenderà il regolare funzionamento ma, per una programmazione ufficiale, si dovrà aspettare il 3 gennaio 1954; il segnale riuscirà a coprire l’intero territorio nazionale solo il 31 dicembre 1956, con i bar trasformati in luoghi di aggregazione per seguire il Musichiere di Mario Riva o Lascia e Raddoppia di Mike Bongiorno.

Con la diffusione del televisore, anche classi sociali meno agiate – tra le quali il tasso di analfabetismo è ancora alto – riescono a conseguire la licenza elementare grazie al programma di insegnamento elementare condotto dal maestro Alberto Manzi Non è mai troppo tardi – che per nove anni, dal 1959 al 1968 – cercherà di porre un freno a tale problema.

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