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Profumo di Donna

Quando non si è capaci di accettare una menomazione.

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Vittorio Gassman.

Uno dei più straordinari attori completi italiani, capace di passare dal dramma – Riso Amaro / Caro Papà / In Nome del Popolo Italiano – alla commedia – I Soliti Ignoti / La Grande Guerra / L’Armata Brancaleone / I Mostri – ai film cosiddetti “d’autore” – C’Eravamo Tanto Amati / La Terrazza / La Famiglia. Una carriera costellata da grandi interpretazioni di personaggi umani, con le loro virtù e i loro difetti; il più umano di tutti, però è quello del capitano Fausto Consolo nel film Profumo di Donna, diretto dall’intramontabile Dino Risi nel 1974, e vincitore di due nomination come miglior film straniero e migliore sceneggiatura non originale in quanto tratto dal romanzo Il Buio e Il Miele di Giovanni Arpino.

La recluta diciottenne Giovanni Bertazzi, a causa dei suoi superiori, si ritrova a dover fare da attendente al capitano Consolo, da anni cieco a causa di un’incidente, e ad accompagnarlo a Napoli a far visita a un amico anche lui non vedente. Durante le soste a Genova e Roma, Giovanni capirà che, dietro la maschera prepotente e sprezzante del Caoitano  si cela un uomo solo ed agonizzante che, da quando non è più in grado di vedere, ha sviluppato la capacità di comprendere le menzogne degli altri e le loro ipocrisie più recondite.

Sarà una volta giunti a Napoli che la vicenda giungerà alla sua conclusione, quando, dopo aver tentato un doppio suicidio insieme all’amico ed essere sopravvissuto che lui crollerà, ammettendo tutto il proprio disgusto per quello che è diventato e, dopo essere scappato per paura di essere arrestato, finirà per accettare l’amore di Sara, una giovane ragazza che lo ha sempre amato, e che lui ha allontanato per risparmiarle il suo “nichilismo”.

Profumo di Donna – Quando l’unico in grado di vedere è chi non si ferma all’idea della sola percezione visiva

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