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Oxford perde trentotto miliardi per gli iscritti: in crisi per via della Brexit

Meno 43% di iscrizioni

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La crisi legata al Covid e alla Brexit, sta rendendo impossibile agli studenti stranieri di frequentare la prestigiosa università di Oxford, a causa del pagamento delle intere rette annuali, in quanto privati dei prestiti agevolati dello Stato britannico. Chi vorrà frequentare dovrà sborsare diciassettemila euro annui, e anche di più per le università più prestigiose. Si conta che il crollo di iscrizioni di europei sia arrivato al 56%, poiché le loro famiglie hanno un “potere di acquisto” pesantemente inferiore rispetto ad altri Paesi e che, per potersi “rimettere in pari”, le università inglesi dovranno accettare maggiormente le iscrizioni di studenti cinesi e di nuovi iscritti provenienti da Paesi ex comunisti.

Oltre a ridurre il multiculturalismo nei campus britannici, la mancanza di studenti europei, anche per l’abbandono del programma di scambio studenti Erasmus, risulterà deleterio Non va dimenticato che l’Inghilterra ha relazioni pessime con la Cina, i cui studenti raddoppiati nel Regno Unito, raggiungendo i centomila iscritti, diventano il terzo gruppo più rilevante a livello nazionale negli atenei britannici, con Cambridge accusata di avere “rapporti pericolosi” con Pechino, che influenzerebbe le sue iniziative.

Il maggior danno è però quello economico, con la perdita di quasi trenta miliardi di euro annui, otto dei quali provenienti dalle rette degli stranieri, almeno secondo l’Institute for Fiscal Studies. A questi vanno aggiunti, addirittura, altri quattro miliardi causa Covid, i cui danni in vari settori proseguiranno per chissà quanto altro tempo.

 

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