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Lampi di Gloria

L’Ultima cavalcata degli eroi Western della Casa delle Idee

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Il Western. Un genere narrativo nato per narrare l’epopea americana ambientata nell’ovest tra la Guerra di Secessione e la fine del XIX secolo, come pure in periodi precedenti – l’epoca coloniale, gli eventi della corsa all’oro o la Guerra d’indipendenza, la prima fase del XX secolo –  e che il fumetto italiano, in primis, ha fatto suo con i personaggi della Sergio Bonelli Editore come Tex e Zagor, o il complesso e umano Ken Parker.

Sul fronte cinematografico, il Western in America ha vissuto la sua età dell’oro tra la fine degli anni ‘30 e la fine degli anni ’70 grazie ad attori come John Wayne, Gary Cooper e James Stewart e a registi come John Ford – cantore dell’epopea in chiave classica ed eroica – e Sam Peckinpah – rinnovatore del genere grazie a personaggi complessi e azioni intrise di violenza – mentre in Italia meritano di essere citati solo i film di Sergio Leone – C’Era Una Volta Il West, Per Un Pugno di Dollari, Per Qualche Dollaro in Più, Il Buono / Il Brutto / Il Cattivo – e il “decostruttivo” Il Mio Nome E’ Nessuno.

Attualmente, in America, il genere Western è poco utilizzato sia nel fumetto che nel cinema – dove Balla coi Lupi è giudicato “l’eccezione che conferma la regola”, per via del successo che ha ottenuto – ma è riuscito a generare “piccoli tesori”, e Lampi di Gloria è uno di questi.

Ambientato nel 1885, vede i quattro “Kid” della Marvel – Two Gun Kid, Kid Colt, Rawhide Kid, Outlaw Kid – unire le forze per aiutare il loro vecchio amico Reno Jones a difendere la sua città, Wonderment, da uno speculatore senza scrupoli che ha schierato un esercito di tagliagole per conquistarla, in un tripudio di sangue e violenza che porterà alla morte di gran parte dei contendenti.

Se dal lato narrativo John Ostrander omaggia John Ford, sul lato grafico Leonardo Manco, con i suoi disegni oscuri e potenti si rifà allo stile di Peckinpah, mostrando il tramonto di un’epoca destinata a diventare leggenda.

A conclusione del volume, una rilettura western del Punitore, intitolata A Man Named Frank, ad opera di Chuck Dixon – che in anni recenti ha firmato una storia di Tex su Tex Magazine 2 – e del defunto “Michelangelo dei Comics”, John Buscema, che avrebbe meritato di illustrare un Texone ambientato in Messico. Un volume per appassionati del genere duri e puri.

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