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Il Sito di Alba Fucens

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Le scoperte archeologiche sugli antichi siti romani sorprendono sempre, e restituiscono alla storia conoscenze di luoghi e oggetti di duemila anni fa e oltre.

Alba Fucens – od anche Fucentia – era una antica città degli Equi, poi romana, ubicata sulla nota via Valeria nei pressi del lago Fucino, esattamente ad un km a sud/ovest della odierna località di Alba. In effetti è una delle varie colonie romane dell’età repubblicana, dotata di solide mura poligonali lunghe almeno tre km. Questo sito risale al IV secolo a.C. e si trova in una posizione abbastanza elevata, in particolare a quasi mille metri sopra il livello del mare proprio alle pendici del Monte Velino, in Abruzzo.

L’estensione del sito raggiunge i trentaquattro ettari del territorio del comune di Massa D’Albe.  Si trova a pochissimi km. a nord di Avezzano. Secondo alcuni archeologi, il sito risalirebbe addirittura al VI secolo a.C. e il termine “Alba” – molto diffuso nel mondo latino – deriva da una comune radice che significa sia “altura” che “bianco”.

Il termine “Fucens” sicuramente si riferiva al vicino lago Fucino. Roma fondò questa celebre colonia nel 303 / 304 a.C. nel territorio degli Equi, vicino a quello dei Marsi. Si trovava in una collina, in una posizione strategica proprio a Nord della via Tiburtina Valeria. I fondatori erano seimila coloni romani che edificarono subito una prima cinta muraria per difendersi, e che non fu mai espugnata.

Precedentemente la città era abitata dagli Equi, che però furono sconfitti e massacrati, diventando una colonia latina. Nell’età repubblicana i coloni e altri popoli limitrofi sconfissero Etruschi, Umbri, Sanniti e Galli, che volevano espugnarla, nella epica battaglia di Sentinum  (295 a.C.).

Durante le guerre puniche – quando Roma era in pericolo a causa dell’avanzata dei Cartaginesi guidati da Annibale – in quanto alleata dei Romani , inviò duemila uomini a per respingere l’avanzata cartaginese (siamo nel 211 a.C.). Venne poi utilizzata come luogo di prigionia per dei re sconfitti (tra questi, Siface re dei Numidi).

Rimase sempre fedele anche nel corso della guerra sociale, ed ottenne la cittadinanza romana. All’epoca degli scontri tra Mario e Silla (88/82 a.C.) la città sostenne Mario e, al tempo di Cesare (49/45 a.C.) il contingente inviato da Pompeo passò poi con quest’ultimo. Ebbe il massimo sviluppo economico nell’età imperiale successiva, anche grazie alla bonifica del lago Fucino. Dal III al VI secolo d.C., a seguito di invasioni barbariche e terremoti, venne progressivamente abbandonata.

Aveva quattro porte, il foro, vari templi, piazze, basiliche e domus. Oggi questo sito è aperto tutti i giorni fino al tramonto.

 

Fonti: Le “Storie” di Tito Livio.

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