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Il 4 maggio e la Fase DUE

Con più consapevolezza, vinceremo insieme!

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Il 4 maggio è la data prevista per l’inizio della fase due e tra le novità: la possibilità di visitare i familiari, di fare passeggiate, sempre con le dovute distanze di sicurezze.

Ma novità sulla scuola? Sui tamponi? Ecco alcune delucidazioni esposte da un medico esperto.

Roberta Villa, giornalista scientifica e laureata in medicina alla domanda: Come mai la fase due non prevede un sistema di tampone, tracciamenti e isolamento come in altri paesi?

La dottoressa risponde: “La strategia, sembra tutta concentrata sul tentativo di contenere la diffusione del contagio, questo è importante ma può avvenire entro i limiti; non dobbiamo illuderci che sia possibile arrivare a casi zero in questa situazione. Non ci viene comunicato quanto e quando si attui una migliore sorveglianza, soprattutto con l’esecuzione di un maggior numero di tamponi, rispetto a quelli che si riescono a fare oggi, mettendo le persone in condizioni di isolarsi, se positive, senza il rischio di contagiare la famiglia.”

Perché all’interno della fase due c’è la visita ai nonni, categoria che fino a ieri era tra le più fragili e da tutelare maggiormente rispetto alle altre?

Non è cambiato nulla dal punto di vista scientifico, le persone anziane sono maggiormente a rischio, rappresentano anche la categoria però più fragile e bisognosa di poter sentire il calore della propria famiglia; immagino sia stata presa questa decisione per la pressione fatta dall’opinione pubblica”.

La risposta della dottoressa è basata sui fatti che quotidianamente vediamo in televisione, attraverso servizi giornalistici; pensiero giusto e condivisibile dal momento in cui coloro che andranno a visitare i propri nonni, attueranno tutte le misure di sicurezza, per poterli salutare ma soprattutto proteggerli.

La dottoressa continua “Io personalmente, avrei lasciato libertà ai più giovani e avrei continuato a raccomandare un maggior riguardo delle persone anziane, indipendentemente dal livello di parentela, ma concentrandomi sulla categoria a rischio.

Le opinioni che continuiamo ad ascoltare da esperti e non, provano a sviluppare all’interno delle nostre menti correnti di pensiero complesse e spesso deboli da poter presentare come parere personale, la situazione nella quale siamo ci rende vulnerabili ed in continuo stress psicologico.

Tanti i giovani che hanno dovuto interrompere la corsa alla promozione dell’anno scolastico successivo, iniziando a seguire video lezioni online; in alcuni paesi si sta provando ad organizzarsi per poter permettere agli studenti un ritorno in totale sicurezza.

Una terzo quesito posto a Roberta Villa è stata: Che cosa pensa della riapertura delle scuole? In alcuni Paesi si sta studiando come farlo in sicurezza, in Italia non sembra un tema in discussione. C’è un modo per prevederlo anche per i più piccoli?

Tanti paesi riapriranno le scuole, per poter ripartire con le attività produttive ma anche perché i genitori devono poter affidare i propri piccoli a qualcuno. Per molti, le scuole sono parcheggi dove lasciare i propri figli, in realtà dovrebbero rappresentare qualcosa di indispensabile per la loro crescita e per poter istaurare rapporti interpersonali con gli altri bambini. Credo che, come si faccia un calcolo di rischio per le attività produttive che necessitano di riaprire, così anche per le attività scolastiche e per la possibilità dei più piccoli di poter tornare a socializzare tra loro.

La fase due sarà un momento di fondamentale cambiamento per tutti noi, la voglia di poter tornare a riacquistare un po’ di libertà personale incombe nelle vite di tutti; la preoccupazione però diventa uno dei pensieri principali nei cittadini, o meglio di una buona fetta di questi, perché spesso, per eccessiva euforia o per mancanza di interesse riguardo ciò che ci accade intorno, non si prendono le giuste misure di sicurezza, si vuole tutto e subito, venificando gli sforzi precedenti

Il momento è delicato, facciamo sì che questo possa essere l’inizio di un ritorno alle nostre abitudini e non alla triste giornata già vissuta dove ci annunciavano che saremmo diventati “zona rossa”.

Abbiate consapevolezza, perché senza di essa, tutti i nostri sacrifici risulteranno nulli!

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