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Germania Anno Zero

La Morte dell’Innocenza

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Gli effetti della guerra sui bambini.

Un tema oggi di terribile attualità, che vede i minori – e le loro famiglie, insieme ai civili – pagare le conseguenze delle azioni dei propri governi, incapaci o nolenti nel gestire le frange più estremiste presenti tra di loro, finendo per diventare vittime di qualcosa “più grande di loro”. In particolare, sono i più piccoli a pagare il prezzo più grande, affrontando traumi psicologici che, nel lungo periodo, possono trasformarli in “creature” non dissimili o peggiori di chi li ha attaccati – senza menzionare il rischio di morire e rimanere feriti, o di soffrire per molto tempo la fame e il freddo – ritrovandosi ad essere soldati in un conflitto che non hanno voluto, rimanendone segnati anche per il resto delle loro vite.

Ma già a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, si è iniziato a rendersi conto di tali deleteri effetti sulla gioventù, uscita provata dalla follia nazista che aveva ridotto l’Europa in un cumulo di rovine e che rischiava di consegnare un continente a forze non diverse da quelle dell’Asse. Nel 1948, Roberto Rossellini si concentrò sugli effetti sociopolitici che la guerra ha sui minori nell’ultimo atto della sua “trilogia della guerra”, scegliendo di ambientarlo nella Berlino occupata dagli Alleati – ad appena un anno dalla fine del secondo conflitto – e quasi totalmente distrutta: Germania Anno Zero.

Nella ormai sconfitta capitale del Reich, in un’atmosfera dalla quale emerge unicamente incubi e fame, il tredicenne Edmund si trova a provvedere alla propria famiglia – un padre malato / un fratello maggiore fuggitivo in quanto membro dell’esercito tedesco / una sorella che frequenta i soldati alleati – senza che nessuno lo supporti. Spinto da un suo vecchio insegnante, sopprime il genitore rendendosi solo dopo conto del suo “criminale errore” che inizierà a logorarlo in silenzio. Brancolando per le vie cittadine distrutte – quasi a simbolo del suo io interiore spezzato – fino a raggiungere un campanile dal quale si getterà, ponendo fine alla sua sofferenza.

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