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Fuga in Francia

Quando si scappa dalle proprie colpe

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Il secondo dopoguerra in Italia.

Un periodo di “transizione” tra la fine dell’occupazione nazi-fascista e il ritorno alle istituzioni democratiche, soppresse nell’infausto periodo del ventennio, durante il quale si lottava per riportare il nostro paese a una sorta di “normalità civile” per troppo tempo scomparsa.

Una fase contraddistinta anche dai tentativi di fuga di molti ex- fascisti, che cercavano di eclissarsi dalle responsabilità avute durante la guerra, tentando di fuggire all’estero, allo scopo di “sparire per sempre” e rifarsi una vita, senza preoccuparsi di quello che succedeva ai loro familiari ed amici, abbandonati al loro destino e, spesso, usati come “capri espiatori” da chi cercava vendetta per le persecuzioni e le violenze subite. A raccontare le vicende di un ex appartenente alle camicie nere che cerca di salvarsi dalla “giusta punizione” per le sue colpe, uno dei talenti più poliedrici del nostro cinema – Mario Soldati – che, oltre che regista, viene ricordato anche come scrittore / giornalista / saggista / sceneggiatore / autore televisivo ed appassionato interprete dell’identità italiana nel mondo.

Riccardo Torre, ex gerarca fascista condannato a morte per aver commesso crimini di guerra scopre, leggendo un giornale, di avere sulla sua testa una taglia di un milione di lire, e decide di espatriare in Francia per salvarsi dalla giustizia italiana. Per riuscire nell’impresa, decide di portare con sé, dopo averlo prelevato dal collegio «Carlo Alberto» di Moncalieri, suo figlio Fabrizio, nella speranza di non attirare dei sospetti sulla sua fuga.

Giunti nei pressi del confine francese, si aggregano a tre connazionali, decisi ad entrare clandestinamente per riuscire a trovare lavoro. Torre, dopo aver eliminato la cameriera dell’albergo dove pernottavano, che lo aveva riconosciuto, si spaccia per un imprenditore in pesanti difficoltà economiche e parte con loro, rimanendo in seguito bloccato con loro da una tormenta di neve. Dopo essere riuscito a scappare, abbandonando Fabrizio ferito che lo rallenta in seguito all’essere stato smascherato dai suoi “compagni di viaggio”, sarà in seguito catturato dalla polizia francese, mentre il figlio troverà una nuova figura paterna stabile in uno dei tre, Tembien.

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