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Chernobyl due incendi nella zona nucleare

Aumenta la radioattività nella foresta

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Da sabato 4 aprile squadre speciali di vigili del fuoco, ben 130 persone, sono impegnate a spegnere gli incendi localizzati nella foresta estesa intorno all’ex centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, l’impianto che esplose il 26 aprile del 1986 causando ingenti danni e provocando la contaminazione di più di metà dell’Europa. Dopo il disastro del 1986 sono rimasti attivi ancora tre reattori fino al 2000, quando è avvenuta la chiusura definitiva dell’attività industriale dello stabilimento.

I due incendi esplosi pochi giorni fa, considerati molto probabilmente di natura dolosa, ricoprono uno un’area di 5 ettari e l’altro di circa 20.

Le autorità competenti hanno monitorato tutta l’area ed hanno registrato un aumento della radioattività di ben 16 volte superiore alla norma, come mostrato in un filmato pubblicato su Facebook da Yegor Firsov, capo del servizio di ispezione ambientale ucraino, che mostra l’alterazione rilevata sul contatore Geiger. Già due anni fa si era verificato un incendio nella stessa zona, ma non aveva provocato alcuna alterazione della radioattività, infatti la popolazione era stata rassicurata che non c’era pericolo di contaminazione.

Purtroppo questa volta la situazione è più grave, ma nonostante la pericolosità e l’ordine di evacuazione emanato dalle autorità, le 200 persone che risiedono ancora nella “zona rossa“, vasta circa 2.600 chilometri, si sono rifiutate di andare via.

Per spegnere le fiamme si sta impiegando anche l’uso di un elicottero e due Canadair, poiché questi aerei hanno la capacità di poter caricare oltre 5.000 litri d’acqua in poco più di 10 secondi e raggiungere più rapidamente le aree interessate.

Allo stato attuale i livelli di radiazioni registrati a Chernobyl continuano ad essere ancora più alti del normale, mentre fortunatamente nella capitale Kiev, situata a circa 100 chilometri di distanza, stanno rientrando nella norma.

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